‘ndrangheta: operazione Il Padrino
Continua la lotta all’ndrangheta in Calabria, l’Ansa riporta che la Polizia ha eseguito 25 fermi emessi dalla Dda di Reggio Calabria nei confronti di presunti affiliati alla cosca dei Tegano della quale è stato ricostruito l’organigramma.
ILe accuse, a vario titolo, sono associazione mafiosa, favoreggiamento e procurata inosservanza della pena del boss Giovanni, arrestato nel 2010 dopo 17 anni di latitanza, aggravati dalle modalità mafiose. Tra i fermati c’è anche Francesco Pellicanò, primario del reparto analisi all’ospedale di Polistena.
Si tratta dell’operazione “Il Padrino”, messa in campo in Calabria in contemporanea con l’attività contro le ‘ndrine calabre in Umbria. E’ questo un duro colpo per la cosca Tegano e per i presunti affiliati.
Tra le ordinanze di fermo, riporta La Repubblica, vi è anche quella di un primario ospedaliero, Francesco Pellicanò, biologo responsabile del reparto analisi a Polistena. Per lui l’accusa è di associazione mafiosa. Tra i fermati ci sono anche i due generi del boss Giovanni Tegano, arrestato il 26 aprile 2010 dopo 17 anni di latitanza. I due, Edmondo Branca e Antonio Lavilla avevano assunto il ruolo di reggenti la cosca dopo la cattura del capo e le operazioni delle forze dell’ordine contro la famiglia.
I componenti della cosca sono accusati, tra l’altro, di avere favorito la latitanza di Giovanni Tegano.