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San Lorenzo: nella costellazione di Perseo la notte magica dei desideri

Se scientificamente la caduta delle stelle è da imputarsi al passaggio, all’interno dell’orbita visiva terrestre, degli asteroidi della costellazione Perseo, detti appunto Perseidi, culturalmente la pioggia di stelle è stata elaborata in modo più poetico e con  miti e leggende .

Uno tra i più comuni è quello che si riferisce a San Lorenzo, difatti il 10 agosto è dedicato al martirio di San Lorenzo, e le stelle cadenti sono viste come le lacrime versate dal santo durante il suo martirio, che vagano eternamente nei cieli e scendono sulla terra solo il giorno in cui Lorenzo morì, creando un’atmosfera magica e carica di speranza.
Così, nella tradizione, chi la notte di San Lorenzo ricorda il santo ed il suo sacrificio, alla vista di una stella cadente esprime un desiderio vedrà esaudito ciò che chiede.

Nel Medioevo, la scia luminosa causata dalla caduta delle stelle è stata messa in relazione con il viaggio dei defunti, in altre parole fu interpretata come un movimento ascendente, discendente o semplicemente di mutamento di luogo, compiuto dalle anime dei trapassati.
Nell’antica Sparta, invece, la visione di una stella cadente aveva un significato politico, infatti ogni nove anni i magistrati scrutavano il cielo: l’eventuale caduta di una stella era interpretato come segno sfavorevole degli dei nei confronti del Re, che veniva deposto. L’aspetto religioso, poi, appare in diverse tradizioni.

Nella letteratura dell’antica India, le stelle cadenti sono paragonate a demonesse dai capelli discinti e, la più recente visione degli indù, pare sia quella di ritenere, ogni stella cadente, un’anima che ridiscende sulla terra per reincarnarsi.
Gli antichi abitanti dell’Iran, di religione zoroastriana descrivono le malevolenze delle stelle cadenti e la loro sconfitta per mano del dio Sirio nella costellazione del Cane Maggiore. Gli abitanti dell’Iran credevano che la vita del cosmo fosse dominata dalla contrapposizione l’ordine cosmico e la verità  ed il principio del caos e della menzogna, la stessa contrapposizione che si trova nei Veda indiani. Il dio unico e garante dell’ordine era Ahura Mazda, il suo antagonista era Angra Mainyu che aveva scelto la via oscura e che operava per sconvolgere il creato, portandovi morte e distruzione. I Persiani non poterono evitare di compiere speculazioni sulla volta celeste, poiché, secondo la cosmologia zoroastriana, l’ordine cosmico è rappresentato dalle stelle fisse, la cui luce si contrappone a quella del Maligno.

Queste stelle erano considerate come divinità minori ed erano poste nel cielo più basso, mentre il Sole e la Luna erano collocati nei cieli superiori, più vicini al paradiso. Il movimento disordinato ed imprevedibile delle stelle cadenti, indusse gli zoroastriani a credere che esse appartenessero alla schiera delle forze demoniache scagliate dal maligno. Così alle stelle cadenti assegnarono il nome di “streghe” o di “stelle verme. Il compito di sconfiggere le streghe e proteggere gli uomini fu attribuito a Sirio che con la sua precisione nello scoccare frecce contro le forze demoniache delle stelle fecero ritirare in una fuga.

Scientificamente, invece, la caduta delle stelle è da imputarsi al passaggio nascono come frammenti di silicati, grafite o ghiaccio lasciati dalla progressiva disintegrazione delle comete. Questi residui, sotto forma di polveri, viaggiano a 40-70 chilometri al secondo e il forte impatto con l’atmosfera le fa riscaldare e si trasformano in luce. Quando l’orbita di questi frammenti interseca quella terrestre ecco che sono visibili le stelle cadenti. Le Perseidi, così chiamate perchè il loro radiante, il punto unico corrispondente alla direzione verso cui la terra si sta muovendo in quel momento, sembra situato a nord est, nella costellazione di Perseo, nascono dalla frantumazione della cometa Swift-Tuttle. Nell’Ottocento il massimo della loro visibilità coincideva con il 10 agosto, giorno di San Lorenzo, ma in realtà le “lacrime” sono visibili dalla fine di luglio e con il passare del tempo il radiante si è spostato al 12 agosto ed in realtà per avere la massima vivibilità nella caduta delle stelle si dovrà attendere il 12 agosto tra le 13.30 e le 16, quindi invisibile per noi, sarà meglio allontanarsi dalla città e guardarle la notte tra l’11 e il 12.

Per osservare al meglio lo spettacolo è  consigliabile aspettare il tramonto della luna, dopo mezzanotte, e guardare a nord nord-est, fra la costellazione di Cassiopea, a forma di W, e quella di Perseo.

 

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