Costa Rei, una delle zone più famose al mondo della Sardegna, meta di turismo in ogni giorno dell’anno, luogo di incanto con spiagge particolari, boschi, sapori ed odori di macchia mediterranea viene quasi distrutto dal fuoco che imperversa nei luoghi più belli della Sardegna. Ecco cosa ci scrive un nostro lettore a proposito della tragica giornata di ieri. “sono arrivato a Piscina Rei per il mio primo giorno di vacanze, un incendio immenso ha colpito la zona e ci sono stati attimi di paura. Alle ore 16.40 passavo dalle SS125 e deviavo per Costa Rei, l’incendio aveva gia’ superato la montagna e si dirigeva verso il mare Non so se sia colpa del maestrale o se ci sia la mano dell’uomo, ma non ho mai visto correre cosi veloce un incendio, come non avevo mai visto un incendio di così vaste proporzioni. Fino a sera si sono visti mezzi aerei cercare di arginare gli incendi, ma mentre sembrava che la situazione fosse sotto controllo, ripartivano immensi focolai da altre parti. Attimi di paura ci sono stati alle 21, quando la sera era abbagliata dal colore rosso dei roghi, e le fiamme si vedevano vicine alle case. Ho visto molte squadre della protezione civile. Alle ore 22, il rosso che illuminava la notte, si e’ attenuato, gli sforzi degli operatori avevano vinto sulle fiamme e sul vento che ancora soffia impetuoso. Sulle montagne si vedono focolai lambire la macchia, ma la parte centrale e’ stata fermata.” Ben oltre la mezzanotte la Costa Rei bruciava, così sempre ieri, oltre la mezzanotte sulla costa ovest, l’Arcuentu continuava a bruciare.
Il Corriere della Sera, per ora unico quotidiano nazionale che ha parlato della vicenda scrive: “Ma qual è stata la causa di tanti roghi? Per il momento non viene attribuita al dolo di qualche piromane. No, secondo le indicazioni delle squadre impegnate nello spegnimento le ragioni sono da ricercarsi nelle alte temperature. Particolarmente colpita la zona costiera del Sulcis Iglesiente, dove è stata evacuata la spiaggia di Cala Domestica. Le fiamme stanno devastando ettari di macchia e minacciano la periferia di Buggerru. Sul posto operano in forze mezzi aerei e le squadre del Corpo forestale, Vigili del fuoco e volontari. “
Fatto sta che l’orrore ed il terrore a Costa Rei lo hanno vissuto in troppi, locali e turisti, migliaia di persone di fuga, ben oltre 20 roghi in qualche migliaio di ettari di territorio, turisti in fuga a Piscina Rei dove numerosi bagnanti si sono dovuti rifugiare in mare. La forza del vento è calata in serata, ma l’incendio ha tenuto impegnate per tutta la notte le squadre a terra. Le fiamme hanno lambito un campeggio e un hotel, che sono stati fatti evacuare. L’incendio nella zona di Capo Ferrato, nei pressi di Olia Speciosa, dove per diverse ore hanno operato anche un Canadair della Protezione Civile, oltre a uomini e mezzi di Corpo forestale e Vigili del Fuoco, ha portato moltissimi turisti ad abbandonare i luoghi di villeggiatura. Così scrivono su Facebook dei cittadini che si trovavano ieri nella zona colpita dall’incendio, Flavio Genuardi, rispondendo ad un post dice: “Grosso incendio? Cazzo, siamo scappati come lepri, dalla statale fino alle dune, tutto bruciato….!!!!”, qualche ora dopo Andrea Simbula digita: “ore 23.40 bivio Olia Speciosa c’erano ancora parecchi focolai…..” Proseguendo un viaggio per una Sardegna diventata un girone infernale ecco arrivati in Ogliastra dove i ragazzi del Portale Ogliastra ci informano: “Siamo qui a fare la cronaca dell’ennesima distruzione causata dal fuoco posto per mano dell’uomo. Ettari di vegetazione distrutti, animali morti, case evacuate. Il territorio tra Talana/Lotzorai/Girasole è in fiamme. E’ l’una di notte quando scrivo, le fiamme divampano ancora ovunque. ” Alle 8 del mattino una cittadina ogliastrina commentando una foto scrive: Ancora a questa ora brucia, secoli di lavoro andati in fumo, alberi secolari, oliveti, vigneti, ortaggi, mandorli, il lavoro di nonni, bisnonni, il lavoro di oggi…”Un altro nostro contatto ci comunica che alle ore 10.15 sopra Talana i mezzi sono ancora in volo, il mare è calmo, i mezzi possono nuovamente attingere dall’infinita massa di acqua vicina senza dover perdere ore in chilometri.
Un mare di Sardegna se ne va nella calda estate 2011.
Continuiamo a seguire le cronache da questo inferno umano chiedendo a voi tutti di utilizzare i nostri spazi per informare il pianeta di quel che accade sull’Isola di Sardegna.
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