Il Siddhavaidyam è un sistema di medicina sorto in seno alla scuola di pensiero dei Siddha tamil dell’India meridionale, una delle più importanti emanazioni del movimento dello Yoga tantrico. Le origini remote e leggendarie della medicina Shidda sono fondate su principi tramandati oralmente in lingua tamil.
Da Shiva, divinità indù, derivò lo shivaismo, più precisamente la scuola dei Siddhars, profonda forma di pensiero, svincolata da dogmatismi, che unisce nella pratica spirituale dell’esercizio, sia la comprensione del divino, che il contesto sociale vissuto. Lo Shivaismo dette origine ad una diversificazione dell’ayurvedica, la meno nota medicina “siddha”, di origini remote e leggendarie, tramandate oralmente in lingua tamil (del Tamil Nadu). In questa, attraverso pratiche yogiche, viene ad assumere primaria importanza la salute, quale presupposto necessario a raggiungere il contatto con l’energia divina, tendente infine ad assicurare il benessere fisico e psichico.
Secondo la tradizione fu proprio il dio Shiva a rilevare alla sua amata Parvati il
segreto della medicina Siddha e Parvati, a sua volta, lo svelò al proprio figlio Nandi. Da Nandi poi tutti i maestri, o siddhars, appresero questo sistema di guarigione del corpo, conosciuto anche con il nome di medicina Shaiva.
Nella zona di Courtallam, secondo la leggenda sarebbe vissuto il saggio Agasthiyar, promulgatore della medicina siddha, saggio a cui sono attribuiti moltissimi testi di medicina, di alchimia, di misticismo e la elaborazione della stessa lingua tamil.
Sono diciotto i maestri più importanti che si contano nei tempi antichi; essi praticavano intensamente lo Yoga, tra anni di digiuno e meditazione, raggiungendo così poteri soprannaturali: Ashtamahasiddhi, l’estrema saggezza e l’immortalità.
Attraverso questa raggiunta saggezza e conoscenza spirituale essi hanno scritto su tutti gli aspetti della vita, dalle arti alla scienza e alla verità della vita alla cura miracolosa per le malattie. Le loro conoscenze sono state scritte su foglie di palma, frammenti dei quali sono stati trovati in diverse parti del Sud dell’India. Si ritiene che oggi, alcune famiglie posseggano più frammenti di questi testi, ma esse le custodiscono gelosamente e solo per il loro uso tradizionale. Tra gli antichi Siddhi citiamo Gorakhnath, un grande maestro yogi, venuto dal Nepal, considerato un’incarnazione di Shiva. Scrisse molti trattati di Hata Yoga
Secondo il sistema di medicina Siddha, dieta e stile di vita giocano un ruolo importante non solo in salute ma anche nella stessa cura delle malattie. Questo concetto è definito come Pathya e Apathya, che sono essenzialmente una lista di cose da fare e da non fare. Qui il cibo è considerato come materiale da costruzione di base del corpo umano, che viene trasformato in sangue, tessuti e rifiuti. L’equilibrio dei tessuti del corpo e del sangue, e i prodotti di scarto sono ritenuti fondamentali; essi devono essere in equilibrio, poiché lo squilibrio porta alla malattia o a uno stato patologico.
Così scopo fondamentale è stato lo sviluppo di metodi di cura e la ricerca di farmaci che si ritiene possano rafforzare il corpo fisico e contemporaneamente lo spirito.
I Siddha sostengono che il loro sistema medico sia originale, non derivato da quello antico della medicina ayurvedica, con la quale divide solo alcuni principi, ma specificamente i Shidda appartengono ai Shiva Sampradaya, linea dei maestri, il cui sistema è fondato sulla teoria che l’Universo sia composto da due unità centrali: la materia e l’enerigia; Shiva e Shakti, in cui la materia non può vivere senza l’energia e viceversa.
Il sistema Siddha, non solo si occupa di medicina del corpo, ma presta molta attenzione alla spiritualità, al modo giusto di vivere, al ringiovanimento insomma, e suo obiettivo principale è raggiungimento della perfezione.
Caratteristica fondamentale della medicina shidda, oltre alla prevenzione e alla cura, è la convinzione che il corpo sia immortale. I medici sidda diagnosticano la malattia attraverso l’esame scrupoloso del polso,delle urine, della lingua e della voce del paziente. Per le cure utilizzano dei composti, con proprietà diverse che possono pervenire dal mondo animale, vegetale,
Oltre all’aspetto di manipolazione dell’edificio osteo-muscolare, le loro tecniche tengono conto sia dei canali che dei plessi di energia (nadi e marma). Non dobbiamo dimenticare che gli antichi maestri viaggiarono molto in Cina dove unirono la loro saggezza a quella già molto antica e radicata della tradizione cinese.