L’uomo della rivoluzione cubana, ma anche il giovane studente dei Diari della Motocicletta o di Transamerica. « Hasta la victoria siempre. Patria o muerte. » « Fino alla vittoria sempre. Patria o morte. » E’ lo slogan che porterà Che Guevara, a combattere per la libertà cell’essere umano in tanti luoghi del globo. Dopo l’avventura cubana, quella che forse è la più nota, già nel 1965, lascia Cuba per attuare la Rivoluzione popolare in altri Paesi, prima nell’ex Congo Belga (ora Repubblica Democratica del Congo), poi in Bolivia ed è proprio qui, in terra di Bolivia, nella sua America Latina che L’8 ottobre 1967 viene ferito e catturato da un reparto anti-guerriglia dell’esercito boliviano che per questa operazione lavorava insieme ad alcuni agenti speciali della CIA. Il 9 di ottobre poi, a La Higuera, nella provincia di Vallegrande, dipartimento di Santa Cruz viene ucciso e mutilato ai polsi, il suo cadavere verrà esposto a pubblico per poi essere sepolto in una località che rimarrà segreta e sconosciuta sino al 1997 quando una equipe di antropologi forensi argentini e cubani, autorizzata dal governo boliviano di Sanchez de Lozada, riesce a recuperarne i resti mortali. Dal 1998 Che Guevara è ospitato nel Mausoleo di Santa Clara di Cuba. Oggi, sul quotidiano nazionale La Repubblica appare un necrologio per la ricorrenza del 44° anniversariodo compare un’inserzione, ”Quel giorno anche gli uccelli si fermarono in volo e versarono lacrime di pietra. All’Uomo straordinario che ha speso la sua esistenza nella lotta per le cause più nobili”. ”Ancora oggi, ovunque enormi moltitudini vivono nel suo incancellabile ricordo”. Il testo è firmato EC
Siate sempre capaci di sentire nel più profondo di voi stessi ogni ingiustizia commessa contro chiunque in qualsiasi parte del mondo: è la qualità più bella di un rivoluzionario.