Le vicende della Uno bianca sono ancora vive in troppi volti ed in troppe famiglie, gli anni 90 sono vicini e la scia di sangue è ancora fresca.
”Siamo sorpresi, sbalorditi. Non sapevamo niente”, ha reagito l’Associazione dei familiari delle vittime; in tutto furono 24 morti e oltre cento feriti.
L’ex poliziotto della squadra mobile del capoluogo emiliano è in carcere a Padova ed ha già usufruito nel 2010 di un permesso per partecipare alla Via Crucis. Sempre nel 2010 aveva chiesto scusa a Bologna per il dolore causato. Scuse respinte al mittente dai familiari delle vittime, che avevano criticato anche la decisione di concedergli il permesso. Occhipinti è in carcere dal 1994 e quindi ha raggiunto già da tempo (con gli sconti maturati) i termini per fare domanda di semilibertà.
E contro premi agli ex componenti della banda, alle celebrazioni di un anno fa, si è schierato decisamente anche l’arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra.