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Uno Bianca: 20 anni dall’eccidio. Marino Occhipinti chiede la semilibertà

Uno Bianca: 20 anni dall'eccidio. Marino Occhipinti chiede la semilibertàUno della “banda della Uno bianca” ha chiesto la semilibertà , si tratta di Marino Occhipinti, condannato all’ergastolo,l’udienza  si è tenuta qualche giorno prima di Natale presso il Tribunale di sorveglianza di Venezia per discutere la richiesta. La notizia si e’ appresa oggi, alla vigilia del 21/o anniversario dell’eccidio del Pilastro del 4 gennaio 1991.

Le vicende della Uno bianca sono ancora vive in troppi volti ed in troppe famiglie, gli anni 90 sono vicini e la scia di sangue è ancora fresca.
”Siamo sorpresi, sbalorditi. Non sapevamo niente”, ha reagito l’Associazione dei familiari delle vittime; in tutto furono 24 morti e oltre cento feriti.

La notizia si è appresa alla vigilia del 21esimo anniversario dell’eccidio del Pilastro del 4 gennaio 1991 quando i killer della banda, composta quasi interamente da poliziotti, uccisero tre giovani carabinieri di pattuglia, Andrea Moneta, Mauro Mitilini e Otello Stefanini. Occhipinti è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della guardia giurata Carlo Beccari, compiuto durante un assalto ad un furgone portavalori davanti alla Coop di Casalecchio (Bologna) il 19 febbraio 1988.

L’ex poliziotto della squadra mobile del capoluogo emiliano è in carcere a Padova ed ha già usufruito nel 2010 di un permesso per partecipare alla Via Crucis. Sempre nel 2010 aveva chiesto scusa a Bologna per il dolore causato. Scuse respinte al mittente dai familiari delle vittime, che avevano criticato anche la decisione di concedergli il permesso. Occhipinti è in carcere dal 1994 e quindi ha raggiunto già da tempo (con gli sconti maturati) i termini per fare domanda di semilibertà.

E contro premi agli ex componenti della banda, alle celebrazioni di un anno fa, si è schierato decisamente anche l’arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra.

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