L’inchino al Giglio, il saluto della Costa Concordia all’isola era stato stabilito e non deciso esclusivamente dal Comandante Schettino, che era stato però avvertito dello scoglio così dichiara Schettino ” lo avevo già fatto almeno altre tre o quattro volte, mi sentivo sicuro..”.”Ero alla guida della nave. Il pilota teneva il timone al mio fianco e io davo gli ordini. C’era un punto in cui dovevo virare a destra per evitare gli spuntoni ma non ho fatto in tempo. Ci siamo avvicinati troppo e quando la nave ha cominciato la virata, la poppa ha preso lo scoglio sulla fiancata sinistra e ha avuto uno scossone…”Poi dice:. Rivendica: «”non è vero che sono scappato. Ero caduto accidentalmente fuori dalla nave sul tetto di una scialuppa e non sono più riuscito a risalire perché la scialuppa è rimasta appennellata, sospesa. Poi sono rimasto su uno scoglio del Giglio a coordinare le operazioni di sbarco, se avessi voluto fuggire lo avrei fatto…”.”Non avevo indossato nemmeno il giubbotto salvagente perché in quel momento la mia vita non era importante, dovevo pensare alla vita degli altri”. Nessun problema poi per il narcotest, Schettino a suo dire non fuma, non beve e non si droga. Qualcuno sostiene che l’interrogatorio non ha cambiato la posizione di Schettino che è colpevole ma il gip Montesarchio, non ravvisa più pericoli di fuga o inquinamento probatorio e tanto meno di reiterazione del reato, per questo motivo concede a Schettino i domiciliari nella sua casa di Sorrento. Cambia però il capo d’imputazione, l’accusa diventa «aver agito con imprudenza, superando la velocità di 15 nodi anche in prossimità di ostacoli, in modo da non poter agire in maniera appropriata per evitare abbordaggi e per arrestare il natante entro una distanza di sicurezza» e per «aver causato il naufragio» con «l’abbandono di 300 persone».
Dopo lo scontro con lo scoglio la nave non ha più risposto ai comandi a dirlo è Schettino stesso: “Dopo aver colpito lo scoglio mi accorsi che la nave non manovrava più, sperai nell’abbrivio per arrivare il più vicino possibile al Giglio, dove sapevo che c’era una secca…”.