Capita a Milano, in una delle catene di abbigliamento di grido. All’Abercrombie & Fitch, in corso Giacomo Matteotti a Milano i commessi se sbagliano, se stanno in pausa qualche minuto in più, se non servono a dovere il cliente, vengono “puniti”. Quale punizione? Niente straordinari? Busta paga più leggera? No si fanno le flessioni, ovvero faccia a terra e comincia a pompare flessioni. Le dipendenti donne invece si puniscono con gli squat, una ginnastica per snellire le gambe. A denunciare il fatto è un ex dipendente.Il ragazzo si legge online ha divulgato una mail mandata dal capo del settore “Loss and prevention”. Nela testo si legge: “Da oggi ogni volta che faremo un errore, radio non presidiata, compiti non eseguiti o non completati, dovremo eseguire dieci flessioni. Squat per le donne. Questo ci porterà un grande risultato: impareremo di più dai nostri errori”.
La storia la si legge sul Corriere della Sera: “Il mio contratto a termine è appena scaduto. Ma sto cercando un nuovo lavoro, e non credo che rendere pubblica questa storia mi aiuterebbe. Comunque io le flessioni le ho fatte, eccome. Motivi futili, non mi ricordo la materia del contendere. Ma lì funziona in questo modo. Prendere o lasciare”.Immediata la reazione del sindacato, Graziella Carneri, segretario generale Filcams Cgil di Milano, ha dichiarato cheindagherà sulla questione: “La nostra impressione è che la dignità delle persone in alcuni casi sia stata messa in discussione. Lo abbiamo segnalato alla proprietà, che si è impegnata a intervenire. Certo, se questo è il modello americano, abbiamo poco da imparare”.