Così il mistero della Torre A, della Torre B e della Piastra di collegamento E, torna più vigoroso che mai. Solo lo scorso anno un pasticciaccio brutto aveva visto come oggetto di lite legale le torri di via Dorando Petri. ” Otto piani destinati a uffici più due seminterrati che formano un complesso di due Torri (A e B) unite da una struttura di collegamento (E). L’Inpdap l’aveva acquistato nel 1986 per 45 miliardi 769 milioni di lire (oggi sarebbero 23 milioni 746mila e 688 euro). Qui nascono i pasticci. In vendita c’è solo la Torre B che il Consorzio G6 costituito per gestire le operazioni, valuta 4 milioni 528mila euro, un milione in meno rispetto al parere dell’Agenzia del Territorio. Quattro aste vanno deserte. Il 10 dicembre 2003 la torre viene aggiudicata per 3 milioni 067mila e 755 euro. Insomma, un risparmio di 2 milioni 613mila e 254 euro. L’acquirente è la Fin Gest Real Estate con sede a Napoli, società costituita una ventina di giorni prima con un capitale sociale di 97mila euro. ” Scriveva la Nuova Sardegna, ma una vicenda giudiziaria degna di un libro giallo vedrà l’INPS pagare un caro canone all’ Immobilgest, peccato però che il palazzo non fosse completamente utilizzabile causa lavori in corso. Poi una causa e l’Immobilgest dovà dare all’Inpdap la Torre A e la piastra, la sentenza, la cartolarizzazione, un pasticcio infinito, la Torre A e la piastra non son mai state cartolarizzate, non potevano essere cedute alla Fingest Real Estate . In precedenza poi su quei lotti in costruzione la mano l’avevano messa i catanesi di Nitto Santapaola, così mormoravano in città e pare fossero diventati statali proprio a causa di una azione di pignoramento. Ora, a quanto pare, sono gestiti da mani infiltrate nella Camorra.