L’affare Gallina è intrecciato con dei pentiti. Nino Giuffrè, indicato dalla stampa come il boss di Caccamo si pente e durante le dichiarazioni del pentimento dichiara: “lo hanno usato i Lo Cascio per fare degli omicidi a Lercara… probabilmente un Gallina”. “Pecoraro e Angelo Romano erano particolarmente legati cu vecchio Lo Cascio… sono avvenuti degli omicidi per conto di Lo Cascio… entrambi sia il Pecoraro che l’Angelo Romano”. Romano e Pecoraro, esecutori del delitto?
Le indagini si riaprono, Gallina sarebbe stato eliminato “perché andava per conto suo, cercava soldi a chi non doveva”. Lo hanno ucciso loro i mommo… diciamo loro come famiglia”, ( Girolamo Lo Cascio ndr). Accade però qualcosa, i Lo Cascio forse sbagliano o forse provocano, fanno trovare il corpo di Gallina nel territorio storico di Piddu Madonia, ovvero nel Vallone nisseno, accade senza che il Madonia fosse avvertito ecco però di seguito anche Enzo e Nardino Lo Cascio sarebbero finiti male, ma condanna di morte venne stabilita anche per Romano, che forse avvertito o forse per caso, abbandona la Sicilia.
Altri due pentiti dichiarano fatti e misfatti intorno alla storia di Gallina, si tratta di Ciro Vara e Salvatore Facella che dopo anni di emigrazione gli uomini di Cosa Nostra lo definiscono: “Sembrava un bullo romano”.
Il fermo di polizia attuato nei confronti di Romano è stato fatto perché c’era il rischio che scappasse all’estero.