Mediterranews

Serve un impegno straordinario per evitare il dissesto idrogeologico del territorio!

Antonino MAria Calogero
Antonino Maria Calogero Cgil Piana di Gioia Tauro

Nel leggere alcune notizie di stampa ieri, già con poca attenzione, si riusciva a cogliere un importante novità che testimonia che, a volte, i processi normali del cambiamento, se colti nel modo giusto, si possono avviare da soli.
Infatti, alcune cose si verificano in modo naturale e purtroppo, ormai sono molte di più le volte che le opportunità non si colgono, che quelle invece che si mettono a frutto.

 Mentre a Reggio Calabria, nel corso di un convegno organizzato da Sinistra Ecologia e Libertà, il dott. Franco Violo, Presidente Regionale dell’Ordine dei Geologi, relazionava sul disastro idrogeologico che colpisce la nostra regione e individuava come cause principali, oltre l’abbandono del territorio, la deviazione forzata dei corsi d’acqua, la costruzione sull’alveo dei fiumi, la deforestazione e soprattutto la mancanza di interventi e di un presidio che si occupi in modo permanente di prevenzione e riforestazione.


A Rosarno, su iniziativa del Liceo Scientifico Piria, scuola della legalità e da ora, anche dell’avanguardia per la straordinaria capacità di cogliere ogni trasformazione e proporre innovazione, i ragazzi adottavano un bosco. Questa iniziativa, voluta da una dirigenza lungimirante, non è solo utile ad educare i ragazzi al rispetto della natura e dell’ambiente, ma mette a nudo una delle più drammatiche emergenze che vive il nostro territorio che ogni giorno per l’abbandono appunto e per l’incuria dell’uomo rappresenta dai monti a valle una grave minaccia sulla vita di tutti noi .
Queste due momenti di confronto su delle problematiche attuali e prioritarie non hanno apparentemente nessun legame o parallelo, essendo tra l’altro volute da attori che sicuramente hanno tra loro marcate differenze di sensibilità e personalità; oltre che si tratta di soggetti con ruoli e funzioni diverse.
Nei fatti, invece, sono legati dalla comune costatazione oggettiva sulla necessità improcrastinabile di intervenire per evitare il disastro e dalla stessa idea che, com’è diventata un occasione sperimentale di impegno per i ragazzi può divenire un importante occasione di lavoro per molti.
Deve perciò essere capovolta la convinzione che sia moderno ritenere assistito e senza utilità l’impegno per la difesa del suolo e dell’assetto idrogeologico. E’ inoltre urgente, presidiare il territorio sia con i moderni mezzi che offre la tecnologica che con personale opportunamente specializzato e qualificato. Del resto il tutto è in linea con lo spirito delle politiche e dei regolamenti dell’Unione che mettono a disposizione significative risorse. Sarebbe giunta l’ora di spendere nella maniera giusta le somme, evitando di sperperare ai soli fini elettorali e clientelari.
Non è certo più il tempo dei 40.000 forestali dei primi anni ottanta, ma nemmeno può essere il tempo dell’abbandono e del disastro territoriale ed ambientale.


La politica che governa, cioè la Regione Calabria, non può rendersi complice di una tragedia più volte annunciata. Bisogna prendere spunto da queste iniziative parallele per avviare una vera programmazione che porti a breve ad uscire dall’emergenza a creare occasioni di vero lavoro e a valorizzare il nostro patrimonio boschivo e paesaggistico.
Noi come Sindacato vogliamo fare la nostra parte per il cambiamento ed è per questo che il 27 alla lotta dei forestali si unirà anche la nostra voce per un rilancio vero della tutela e della prevenzione territoriale ed ambientale.

Lettera firmata: Antonino Maria Calogero, Segretario Generale, CGIL Piana di Gioia Tauro


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