Semplificare la vita ai cittadini e alle imprese cagliaritane che spesso trovano difficoltà a vedere riconosciuto nel resto dell’Ue un titolo di studio o una qualifica professionale, avviare un’attività in proprio, partecipare a una gara d’appalto o semplicemente immatricolare un’automobile. E’ questo l’obiettivo dell’ordine del giorno presentato dal consigliere comunale dell’Italia dei Valori Ferdinando Secchi che chiede al Comune di Cagliari di aderire alla rete SOLVIT creata dalla Commissione Europea e dagli Stati Membri dell’UE, un servizio gratuito finalizzato ad aiutare i cittadini e le imprese della UE a trovare soluzioni rapide ed efficaci ai cosiddetti problemi transfrontalieri (relativi ai rapporti tra due Stati dell’Unione) incontrati nel mercato interno. «Gli Enti Locali, specialmente i Comuni sono – nella figura del Sindaco – destinatari naturali di reclami, richieste, domande, istanze provenienti da cittadini, imprese e società civile», spiega Secchi che nell’odg chiede al sindaco Zedda di aderire al progetto pilota “SOLVIT in Comune”, un programma specifico per gli enti locali che può intervenire in alcuni settori importanti quali il riconoscimento dei diplomi e delle qualifiche professionali, l’accesso all’istruzione, i permessi di soggiorno, i diritti elettorali, la sicurezza sociale, i diritti in materia d’occupazione, le patenti di guida, l’ immatricolazione di veicoli a motore, i controlli frontalieri, l’accesso al mercato dei prodotti, l’accesso al mercato dei servizi, l’avvio di un’attività in proprio, gli appalti pubblici, la fiscalità e la libera circolazione di capitali e di pagamenti.
«I principali vantaggi per il Comune di Cagliari a seguito della adesione formale al progetto – aggiunge Secchi – saranno quelli di poter disporre di un canale aggiuntivo competente ed efficace per trattare i reclami transfrontalieri presentati dai cittadini o dalle imprese al Comune o al Sindaco, di disporre di uno strumento di risoluzione delle controversie che riduca al minimo la possibilità di apertura di una procedura di infrazione in cui essi siano coinvolti ma anche di permettere al cittadino e all’imprenditore locale di percepire il suo Comune tra i più all’avanguardia in termini di tematiche europee e di percorso verso l’europeizzazione. Tra l’altro – conclude Secchi – l’adesione non comporta nessun costo per la pubblica amministrazione e di contro favorisce l’avvicinamento di cittadini e imprenditori a un servizio gratuito offerto in ambito europeo».