Lo sciopero, si legge su La Stampa, è stato proclamato dalle segreterie regionali Piemonte di Filt, Fit, UIlt , Fast Ferrovie, Ugl e Orsa, congiuntamente alle Rsu, che sono contrarie alla dichiarata intenzione della giunta regionale del Piemonte di operare una drastica riduzione del servizio del trasporto ferroviario, pari al 10%, che produrrebbe una conseguente riduzione del servizio in bacini di utenza significativi come quello del cuneese, dell’astigiano, dell’alessandrino, del torinese e del vercellese.
Contestano le motivazioni, di carattere puramente economico, addotte dalla giunta e ritengono che tali motivazioni non possano essere l’unico elemento a guida di una scelta che interessa un servizio pubblico che è un patrimonio per il territorio regionale.
Contestano la mancanza di una attenta politica di programmazione che non coinvolge l’intero sistema del trasporto pubblico integrato e che ha prodotto scelte parziali e pesanti ripercussioni sul fronte del servizio offerto all’utenza nonché dell’occupazione.
Si profilano disagi per i pendolari. Il programma di alcuni treni, fanno sapere le Fs, potrà essere modificato.
Per quanto riguarda in particolare convogli locali, si ricorda che saranno comunque garantiti i servizi essenziali nelle fasce orarie a maggiore mobilità pendolare (6-9 e 18-21).
Modifiche alla circolazione saranno possibili anche prima e dopo la fine dello sciopero e potranno interessare anche corse dirette o provenienti da regioni limitrofe.