Tra le spese da rivedere e tagliare fino ad ora poco si e’ parlato di quelle per le attivita’ animaliste: non solo gli svariati milioni impiegati per “non risolvere” il problema del randagismo, ma tanti altri “buttati” in attivita’ che, vendute mediaticamente al Popolo come a beneficio degli animali, vedono in realta’ quale maggiore beneficiario la gia’ potente lobby animalista, oltre che essere spesso in contrasto con gli attuali necessari obiettivi di liberalizzazione e crescita delle attivita’ economiche e di snellimento degli oneri burocratici.
Questa e’ l’occasione per dare un segno concreto: basta soldi per canili e altri business animalisti! Ora ne necessitano le comunita’ colpite dal sisma e poi, passata l’emergenza, una nuova concezione di rapporto uomo animale, piu’ rispettosa del ruolo dell’uomo e delle sue attivita’ economiche e ludiche tradizionali, che oltre ad aver prodotto e tuttora produrre benessere, posti di lavoro, imprese piccole e grandi e strutture socialmente utili, producono nei fatti benefici concreti e non solo ideologici anche per gli animali.
Massimiliano Filippi
Segretario Generale FederFauna