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Le ‘ndrine minacciano Luigi Bonaventura? Lettera con bossoli recapitata a casa del pentito

Luigi Bonaventura, il pentito delle ‘ndrine calabresi che aveva lanciato un videomessaggio dove chiedeva aiuto a Napolitano ha trovato una spiacevole sorpresa all’interno della cassetta postale della casa che divide con la famiglia.

Bonaventura, si apprende, avrebbe trovato un bossolo di pistola.

Luigi Bonaventura è un  ex boss del crotonese, che vive con la moglie e due figli minorenni in una localita’ protetta del centro-sud,  forse a Termoli. E’ Bonaventura stesso che avrebbe denunciato l’episodio ai Carabinieri, anche se la procura di Catanzaro, da cui dipende la gestione del collaboratore di giustizia, non sarebbe ancora stata informata.


Bonaventura in precedenza aveva denunciato di essere stato avvicinato in piu’ occasioni da esponenti della criminalita’ organizzata durante il periodo della sua collaborazione, iniziato nel 2007, e il 24 maggio scorso ha scritto un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere che gli venisse assegnata ”urgentemente una scorta fissa”. Nell’appello chiedeva anche un prestito di cinquemila euro, da rimborsare in rate da 150 euro, per fare fronte a urgenti problemi di salute di un suo familiare.

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