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Creta Naufraghi della motopesca Fatima II Non si esclude possa essere stato commesso un omicidio a bordo

Un episodio che si tinge di giallo quello successo ai membri dell’equipaggio di un peschereccio siciliano soccorsi nel pomeriggio a bordo di due zattere di salvataggio. A bordo del motopesca, impegnata nella pesca a 95 miglia dalle coste libicheche, ci sarebbero state altre quattro persone. L’imbarcazione non risulta essere affondata.


A quel che si apprende, verso le 13, il proprietario del motopesca Fatima II  ha dato l’allarme alla Guardia costiera di Siracusa . Subito dopo un membro dell’equipaggio ha chiamato con il cellulare un familiare dicendo di essere a bordo di una una scialuppa di salvataggio, insieme ad altri due sue compagni, su un’altra zattera. La centrale operativa delle capitanerie di Porto ha diramato una ricerca di soccorso, richiedendo anche la  collaborazione alle guardie costiere greca, maltese, tunisina e egiziana e libica  per cercare di rintracciare le due zattere con i tre pescatori italiani.

La zattera è stata avvistata da un mercantile delle isole Marshall e la Guardia costiera greca ha  ha raggiunto le zattere e preso a bordo i tre naufraghi, che stanno raggiungendo Creta.

La versione dei fatti rilasciata in un primo momento dai pescatori non sembra essere chiara. Riferiscono  di aver sentito,  nella notte tra venerdì e sabato, degli spari a bordo e di essersi precipitati fuori, ma il boccaporto era chiuso. Dopo essere riusciti in qualche modo ad aprirlo, si sono trovati di fronte i tre membri stranieri dell’equipaggio, due egiziani e un tunisino, che li avrebbero aggrediti, minacciati e messi sulle due zattere.  Gli inquirenti sospettano invece che possa esserci stata una lite a bordo del motopesca tra il comandante italiano, di cui non si hanno più notizie, e i tre stranieri.

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