Niente di assolutamente più falso, a sostenerlo sono i risultati dello studio pubblicato di recente dalla British Lung Foundation (The Impact of cannabis on our lungs”, June 2012) dove “lung” sta per polmone, appunto, che ha anche documentato la bassa percezione di questo grave rischio nei fumatori di cannabis. Malattie respiratorie, bronchiti e tumore ai polmoni sono solo alcune delle patologie illustrate nel report, per non dimenticare poi problemi cardiaci e soppressione del sistema immunitario. E più specificatamente ”Cancro al polmone; l’uso costante di cannabis comporta un rischio di sviluppare tale tumore 20 volte di piu’ rispetto al fumo di sigarette“. E’ il Dipartimento Politiche Antidroga, la cui delega e’ affidata al Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi, a sottolinearlo, evidenziando ”come questa ricerca, dimostri che i rischi della cannabis sono ancora notevolmente sottostimati dalla popolazione britannica”. Lo stesso dipartimento aveva da tempo evidenziato la potenzialità di danni evolutivi derivanti dall’uso precoce della cannabis nella prima adolescenza, momento in cui il cervello in fase sviluppo. Le conseguenze dunque saranno tanto più gravi quanto più precoce è la prima sigaretta.