Se era da un pò che la voce “circolava” nell’ambiente degli addetti ai lavori ora, a lanciare l’allarme, ipotizzando un possibile blocco, è la Confesercenti. “Troppe voci, troppo insistenti, parlano in questi giorni di un’ipotesi allo studio per fare cassa: il congelamento delle tredicesime dei dipendenti pubblici e di buona parte dei pensionati. Una misura di questo genere non solo potrebbe essere considerata discriminatoria e iniqua socialmente, ma sarebbe certamente un drammatico autogol economico che manderebbe i consumi in tilt, spingerebbe migliaia di imprese alla chiusura e provocherebbe la perdita consistente di posti di lavoro autonomi e dipendenti”
Secondo l’Associazione “I consumi sono già al lumicino, e l’effetto sarebbe quello di ridurre i consumi di altri 8 miliardi, con una contrazione di circa un punto percentuale. In una nota, l’associazione chiede al governo di smentire tale voce che avrebbe il solo esito di allontanare una qualsiasi forma di ripresa “Se l’ipotesi di blocco delle tredicesime per dipendenti pubblici e pensionati dovesse trasformarsi in realtà, i danni per il Paese sarebbero ingentissimi, e gli italiani sarebbero costretti a trascorrere un Natale ‘in bianco ” Questa impostazione ‘comporterebbe gravi effetti sull’intera economia, a partire dalla chiusura di molte imprese e dalle nefaste conseguenze sul piano occupazionale. Un salasso davvero inaccettabile”.’”afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi.
Di rimando il ministro della Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi, non smentisce “L’ho appreso oggi dalle agenzie” .
L’associazione dei commercianti, che ha chiesto al Governo di chiarire rapidamente, ha fatto anche qualche conto. “Le 13me nette dei dipendenti pubblici e dei pensionati con assegni al di sopra dei mille euro ammontano a circa 16,1 miliardi – ha spiegato Confercenti – Circa la metà va in consumi e quindi si sottrarrebbe all’economia reale una cifra pari a 8 miliardi di euro, con un cedimento dei consumi privati che passerebbe dal meno 1,7% stimato dal Governo a un valore negativo vicino al 2,7%. Ma se anche si puntasse solo al congelamento del 50% delle 13me si tratterebbe comunque di una taglio alla spesa di circa 4 miliardi di euro, con un impatto sui consumi di circa 4 decimali di punto, portando la flessione prevedibile all’interno del range compreso tra il -2,1% e il -2,4%”. La soluzione? Per Confesercenti, se il governo ha necessità di risorse deve guardare altrove, “per evitare conseguenze nefaste sull’occupazione”: deve concentrarsi, in particolare, su province, comunità montane, micro-comuni e sulle società di servizi pubblici; realizzare un piano di alienazione del patrimonio immobiliare pubblico; prevedere la drastica riduzione dei ‘posti’ della politica e delle consulenze che favoriscono le pratiche clientelari.