Penza però nel contempo si è ammalato di tumore ed ha avuto l’amputazione di una gamba.
Così si legge in una intervista che Penza ha rilasciato a La Repubblica: “È stato un vero incubo, ora so che il mio Paese purtroppo è anche questo. Il momento peggiore è stato quando mi hanno schedato, spogliato e perquisito: ero un detenuto, era vero”.
Penza è stato scarcerato ma permane lo stato di arresti domiciliari.Penza però è incensurato. Marco Penza si fa seguire da un avvocato che, però, per motivi non noti forse prende la causa con leggerezza ed a Penza viene comminata la condanna: 30 giorni di carcere.
Nessuna sospensione, nessuna condizionale.
Marco su un solo arto finisce in cella.
Solo l’attenzione creata da associazioni, stampa, parlamentari è riuscita a portare fuori dal carcere Marco Penza che ora dovrà scontare ai domiciliari il resto della pena.