A dichiararlo è lo studioso Achim Bayer della Universita’ di Seul “Quello che si immaginava appartenere alla cultura tibetana Bon dell’XI secolo e trafugato dai nazisti e’ in realta’ un manufatto europeo moderno, un falso”
Secondo gli accertamenti la statuina presenterebbe almeno 13 particolarita’ che nulla hanno a che vedere con l’arte tibetana. A tradirne le supposte origini sono particolari come le scarpe, la posizione delle mani e il fatto che il buddha sia rappresentato con una folta barba.
“Tutti tratti scorretti rispetto alla cultura tibetana e all’arte mongola”, ha spiegato Bayer, secondo il quale”l’Uomo di ferro” risalirebbe a un periodo compreso fra il 1910 e il 1970 e sarebbe stato realizzato in Europa. Elemento non smentibile è che la statua e’ fatta di una rara forma di ferro con un alto contenuto di nichel che si trova solo nei meteoriti.
La storia dell’Uomo di ferro nasce dopo che una spedizione nazista in Tibet , effettuata nel 1938, si imbatté nella statua e la portò in Germania, dove è rimasta custodita in una collezione privata a Monaco fino al 2007.