Cosa fare quindi oggi per salvare il sud e rilanciare il mondo del lavoro? Chiaramente ci vorrebbe uno sforzo culturale per fare una vera e propria rivoluzione nel settore lavoro, impresa e modo di concepire il territorio. Un territorio che va salvaguardato ma allo stesso tempo utilizzato per creare lavoro e occupazione. L’utilizzo deve essere a impatto zero, un utilizzo rispettoso che impone il mantenimento dei luoghi il più naturale possibile. Quindi via libera alle piccole strutture familiari che offrono alloggi ai turisti, all’interno delle proprie abitazioni e stop alla cementificazione con nuovi alberghi che fanno guadagnare solo pochi speculatori. Questa politica di gestione del territorio a basso impatto ambientale potrebbe creare nei territori del sud, già da subito, dei microricavi in un tessuto sociale che ne ha fortemente bisogno per non emigrare. Anche in regioni poco valorizzate come il Molise esperimenti del genere hanno permesso a piccole realtà imprenditoriali di crescere e prosperare sia nel settore del turismo che di quelle innovative della Green Economy e dell’ Hi-Tech. Spesso negli ultimi anni il poco lavoro in Molise creato è venuto proprio da questi settori. Un altro settore molto interessante al sud è quello delle startup. I giovani spesso invece di sacrificare anni ed anni a fare stage non retribuiti nelle aziende o fare lavori sottopagati preferiscono scommettere su loro stessi e sulle loro capacità e sviluppare un’idea basata sulla rete internet. Internet permette infatti di creare delle realtà imprenditoriali a costi ridotti magari facendo a meno addirittura di un ufficio. Si può lavorare da casa utilizzando il proprio computer o lavorando in spazi condivisi, abbattendo così tutti i costi che appesantiscono un’azienda in partenza. Spesso questi giovani, esperti della rete internet, si sono fatti un’esperienza in un altra azienda che opera online. Utilizzando proprio piattaforme innovative dedicate al lavoro come Experteer. Queste piattaforme dedicate al lavoro permettono in pochi click di mettersi in contatto con la ricerca di profili lavorativi molto alti. E tutto questo senza muoversi da casa.
Questi ragazzi poi, magari forti di un’esperienza lavorativa in un’azienda di settore, riescono a varare piccole startup riuscendo poi con risultati alla mano a coinvolgere venture capital che finanziano lo sviluppo dell’azienda entrando nell’azionariato. Ora mai esistono dei fondi di venture capital che investono solo in aziende del sud e ad oggi sono oramai decine le piccole startup che hanno spiccato il volo espandendosi all’estero e a creare nuova occupazione.
Spesso in Italia il lavoro c’è ma bisogna trovarlo in dei settori specifici come hanno più volte sottolineato gli organi di stampa. Può essere proprio la rete il mezzo di ricerca più appropriato a fare questa ricerca mirata.