Il giovane è un napoletano incensurato e finora non risulta affiliato ad alcun clan. L’uomo, che condivideva la passione dei fuochi pirotecnici con Gaetano Marino, sarebbe stato l’ultimo a parlare con lui pochi minuti prima della sua esecuzione. Non è ancora chiaro se abbia attirato consapevolmente `Moncherino´ fuori dallo stabilimento. L’accusa è di favoreggiamento aggravato perché l’uomo avrebbe ostacolato le indagini e agevolato i killer nell’azione criminosa.
Marino, detto Mmoncherino’ perché aveva perso entrambe le mani in un attentano, era ritenuto affiliato all’omonimo clan camorristico, coinvolto in uno scontro senza confine all’interno dell’ala dei cosiddetti scissionisti di Secondigliano per la gestione delle piazze della droga nelle cosiddette ‘Case Celesti’ di Scampia. La vittima la scorsa estate stava trascorrendo con la famiglia una settimana di vacanza a Terracina quando è stato individuato dai sicari e freddato in pieno giorno sul lungomare di fronte a numerosi bagnanti.