Migliaia di attività autorganizzante, incontri, dibattiti, iniziative proposte da centinaia di organizzazioni della società civile che si attivano per “un altro mondo possibile”. Più di 50.000 partecipanti attesi, ogni giorno centinaia di attività dove i partecipanti scambieranno le proprie esperienze.
La Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI), che raccoglie 130 associazioni, sarà protagonista con attività che stanno a cuore all’umanità. In effetti, la RACMI ha da sempre manifestato sostegno e disponibilità nel partecipare ad ogni tipo di iniziativa tese a accendere i riflettori sulle problematiche sociali e lo sviluppo umano in generale e quello africano in particolare.
Dopo l’attiva partecipazione ai precedenti forum mondiali (Firenze 2002, Nairobi 2007, e Dakar 2011), la RACMI decide di partecipare attivamente al FSM 2013 con tre tematiche, e si propone di consolidare, nel rispetto dei suoi obbiettivi, i legami con le realtà mondiali della società civile per “un altro mondo è possibile davvero”:
1. La situazioni di negazioni dei diritti dell’uomo nei campi di Tindouf in sud ovest algerino e la responsabilità dell’Algeria in queste tragedia dal 1976 fino oggi. Fare luci sulla persistenza di queste negazioni e il ruolo della comunità internazionale per rafforzare le azioni contro l’Algeria per far rispettare i diritti dell’uomo.
2. I pericoli imminenti delle minacce alla sicurezza provenienti dai campi di Tindouf contro la zona Sahelo-saharawi, il Mediterraneo e il mondo intero. All’incontro saranno presentati rapporti internazionali e testimonianze delle vittime del terrorismo in Algeria.
3. Persistenza del razzismo e la discriminazione contro gli stranieri nell’Unione Europea, il ruolo della società civile per rafforzare le azioni contro i governi europei per fare si che i diritti dell’uomo vengano rispettati.
Se la popolazione mondiale in quest’ultimo decennio ha vissuto una instabilità politica e sociale a livello globale, segnata da guerre, terrorismo, immigrazione, e crisi economica senza precedenti, la scena africana continua ad essere attraversata da conflitti artificiosi e disordini sociali drammatici, di fronte ai quali la RACMI sceglie di non tacere.
Tunis, li 24/03/13