La Procura di Reggio ha indagato anche i direttori amministrativi dei gruppi consiliari a cui appartengono i consiglieri sottoposti ad indagini.
Numerose le anomalie rilevate, a quanto si apprende infatti i consiglieri indagati si sarebbero fatti rimborsare dal caffè, all’ Phone, e ancora iPad, ricariche del telefono, bollette della tarsu, detersivi, il tagliando della berlina e i pieni di carburante. Persino le tasse da versare all’Agenzia delle Entrate figurano come rimborsi delle attività politico-istituzionali. Qualcuno poi, amante del gioco, si sarebbe fatto rimborsare dei “Gratta e vinci” .
Dalle indagini è emerso anche il pagamento di fatture per centinaia di migliaia di euro che non trovano alcuna giustificazione nell’attività amministrativa dei consiglieri indagati. Soldi entrati regolarmente nelle casse delle formazioni politiche, ma di cui non c’è più traccia in uscita.