Gramsci, uno dei massimi studiosi del Novecento italiano, al cui valore degli scritti, si accompagna anche quello della sua figura e della sua vicenda, segnate dalla malattia e dalla persecuzione politica. Vita e morte colma di misteri. Massimo Caprara, massimo esperto in materia, era convinto che Antonio Gramsci quel 27 aprile 1937 nella clinica Quisisana non sia morto con il conforto di una delle sorelle Schucht ma possa essere invece deceduto per “suicidio”, attivo o passivo rimane ancora da stabilire.
Sino a pochi anni fa esisteva una testimone, Irene Quirico, che ha sempre sostenuto che «quel giorno Gramsci si buttò dalla finestra».
Perchè questa arsezione?
La donna assisteva la figlia nella camera attigua a quella di Gramsci. «Quel giorno vidi Gramsci giù nel cortile dopo il botto in seguito al quale mi affacciai istintivamente alla finestra della camera dove era ricoverata mia figlia». Ben impressi nella sua memoria quei momenti «Il piantone venne dentro la nostra stanza di prima mattina e disse che si era suicidato Gramsci e che dovevamo andare tutti in un altro reparto dove in seguito venimmo ammassati insieme agli altri degenti per alcune ore. Le stanzone lì non avevano finestre che dessero sul cortile e così di quello che io avevo scorto non si parlò più. Poi, qualche ora dopo, ci dissero chiaramente che se avevamo visto qualcosa sarebbe stato meglio che ce lo fossimo immediatamente dimenticato se non volevamo avere grane».
Sulle circostanze della morte di Gramsci quel 27 aprile 1937 nella clinica Quisisana, ufficialmente i documenti parlano di emorragia cerebrale. Certamente non ci fu un’autopsia e il suo corpo venne frettolosamente cremato e sepolto. Forse qualcosa non è andato come i testi storiografici raccontano.
Antonio Gramsci, nasceva ad Ales, provincia di Oristano, il 22 gennaio 1891. Il suo nome è indubbiamente legato al Partito Comunista Italiano ma non solo infatti tra i suoi scritti sono annoverati i migliori studi di analisi politico culturale della società dei primi del 900 con una lettura in chiave marxista. Di Gramsci si ricorda in modo particolare il concetto di egemonia culturale secondo il quale le classi dominanti impongono i propri valori politici, intellettuali e morali a tutta la società, con l’obiettivo di saldare e gestire il potere intorno a un senso comune condiviso.Gramsci è stato deputato nel 1924, poi, arrestato, perchè “Per vent’anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare”; e infatti Gramsci, è stato condannato a venti anni, quattro mesi e cinque giorni di reclusione; il 19 luglio raggiunse il carcere di Turi, in provincia di Bari. Gramsci è di salute cagionevole, soffre del noto morbo di Pott, arteriosclerosi, soffriva di ipertensione e di gotta.
Il 21 aprile 1937 Gramsci verrà dalla libertà condizionata alla piena libertà, ma era ormai in gravissime condizioni: muore in modo misterioso all’alba del 27 aprile, a quarantasei anni.