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Elisabetta Grande e Maria Belmonte Per il perito fu un duplice suicidio

polizia scientificaIpotesi di doppio suicidio per  Elisabetta Grande e Maria Belmonte, madre e figlia trovate in una intercapedine della loro villa di Castel Volturno a otto anni di distanza dalla loro scomparsa.

E’ questa l’ipotesi formulata dal consulente della Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Francesco Introna: un doppio suicidio con l’assunzione di un potente farmaco che, se assunto in dosi massicce, può portare al coma o alla morte


A distanza di quattro mesi dalla scarcerazione di Domenico Belmonte, accusato dell’assassinio e della soppressione dei corpi,  arrestato e poi rimesso in libertà, è arrivato il risultato dell a perizia sui resti dei cadaveri trovati dalla polizia il 13 novembre scorso. In essa si spiega che all’interno della bacinella trovata accanto ai resti delle due donne c’erano tracce di benzodiazepina, farmaco contenuto nel Minias, un ipnotico per combattere l’insonnia. Secondo Introna, le due donne si sarebbero suicidate adagiandosi nel piccolo vano, attendendo, dunque, la morte dopo aver ingerito il medicinale.

L’anatomopatologo, come emerso sin dai primi accertamenti, non ha trovato alcun segno di violenza sulle ossa nè eventuali tracce di strangolamento o soffocamento.La stessa disposizione ordinata dei vestiti  sembrerebbe escludere un aiuto esterno.

Il sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Silvio Marco Guarriello, il prossimo 2 maggio chiederà chiarimenti al medico Domenico Belmonte (marito e padre delle vittime), e all’ex genero Salvatore Di Maiolo, sugli esiti della relazione di 360 pagine depositata dal suo consulente e sulle molte incongruenze, ancora non risolte, della vicenda. Secondo Introna, le due donne si sarebbero suicidate adagiandosi nel piccolo vano, attendendo, dunque, la morte dopo aver ingerito il medicinale.

Altri esami hanno però confermato anche la presenza di acido muriatico e topicida, che, secondo Introna, sarebbero state utilizzate per contribuire alla putrescenza dei cadaveri. Un’altra ipotesi che viene avanzata nella relazione di Introna è che nel vano della villa sia entrata più volte acqua perchè a 30 centimetri dalla superficie del terreno sono state trovate tracce di acqua di mare.

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