Lo spreco alimentare è uno scandaloso paradosso del nostro tempo. Per questo motivo i consiglieri comunali dell’Italia dei Valori hanno chiesto al sindaco Massimo Zedda di unirsi ai mille sindaci, italiani ed europei, che hanno siglato la Carta “Spreco zero” e a rendere di conseguenza subito operative le iniziative che recuperano, a livello locale, i prodotti rimasti invenduti e scartati nella filiera agroalimentare per redistribuirli gratuitamente a categorie di cittadini che vivono al di sotto del reddito minimo.
I consiglieri Idv invitano il sindaco Zedda e la sua Giunta a emanare norme e realizzare progetti atti a mettere in pratica quanto prima le linee direttrici della Risoluzione del Parlamento europeo per la lotta allo spreco alimentare in modo da rendere i consumatori consapevole degli sprechi di cibo, acqua ed energia.
«Mentre da una parte si spreca dall’altra si soffre il disagio da povertà – spiega il primo firmatario dell’interrogazione Ferdinando Secchi -: la politica, anche a livello comunale, deve riallineare questo squilibrio e ridurre progressivamente lo spreco anche alla luce dei dati che indicano che la parte preponderante degli sprechi alimentari avviene a livello domestico, e almeno il 60% di questo spreco potrebbe essere evitato e rappresentano a livello nazionale lo 0,96% del Pil. La firma della Carta Spreco zero – prosegue Secchi – impegnerà il nostro primo cittadino a misure concrete di abbattimento degli sprechi sul nostro territorio: buttando via il cibo si sprecano le risorse naturali impiegate – suolo, acqua e energia – per produrre, trasformare, distribuire e smaltire.
Si determinano inoltre impatti negativi non solo dal punto di vista economico ma anche ambientale. In Italia lo spreco alimentare nel percorso dal campo al supermercato corrisponde a circa 3,6 milioni di tonnellate all’anno. Una quantità di cibo sprecato che comporta l’emissione di 4,14 milioni di tonnellate di CO2».
«Tutte queste cifre sono molto eloquenti e drammatiche – aggiunge il capogruppo Idv Giovanni Dore -. Siamo convinti che anche da questa iniziativa possano passare le politiche anticrisi e non abbiamo alcun motivo di pensare che il sindaco Zedda possa rifiutare il nostro invito, seguendo peraltro l’esempio dei suoi colleghi di città come Milano, Torino, Napoli, Bologna, Padova e Trieste».