Le infiltrazioni vengono dimostrate nuovamente dalle indagini della DNA terminate con l’operazione ‘Infinito’ in continuo working progress. All’interno dell’Operazione infinito vengono dunque sequestrate due cave in provincia di Lodi e di Novara. Anche qui venivano usati, scrive La Repubblica gli stessi metodi già adoperati in altri casi. Fermati Stefano Lazzari e Orlando Liati, 57 e 62 anni, che subbapaltavano lavori importanti come il Carrefour di Assago in accordo con i titolari degli impianti di San Rocco Al Porto (Lodi) e Romentino (Novara) dove facevano figurare sui documenti operazioni di trattamento mai avvenute. Liati, i carabinieri hanno disposto anche gli arresti domiciliari per i fratelli Giuseppe e Antonio Carpineto e per il figlio di quest’ultimo, Angelo, gestori e titolari della cava di San Rocco, oltre che per i responsabili della cava di Romentino, i fratelli Diego e Mauro Spinelli, insieme al custode Francesco Giugni. Le aziende sono state sequestrate con 29 mezzi, per un valore totale di tre milioni e mezzo di euro, e altre 20 persone fra autisti e padroncini sono state denunciate in stato di libertà. Fonte La Repubblica