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Reggio Calabria-Milano, così si riciclavano i fondi dell’ndrine?

NDRANGHETA1L’ndrangheta riciclava i soldi sporchi, a quanto pare, attraverso grande finanza, politica e società, persino società di consulenza legale, aziende private e liberi professionisti.

A scoprirlo è la Dda di Reggio Calabria  che da mesi lavora all’inchiesta che sarebbe persino arrivata a scoprire i finanziamenti occulti gestiti dall’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito.

Però sembra che esistesse addirittura una organizzazione capace di gestire gli intrecci tanto da riuscire a creare un indotto  “economico e finanziario, nel cui ambito si pianificavano complesse attività di riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita e di controllo delle attività imprenditoriali riferibili alla cosca De Stefano”.

Per gli inquirenti,  “contesti politici e istituzionali, nei quali le relazioni personali, tra cui quella con Francesco Belsito, vengono sfruttate al fine di consolidare ed implementare la capacità di penetrazione e di condizionamento mafioso”.

Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti esisterebbe un patto tra  i vertici del clan De Stefano di Reggio Calabria,  e la  Lombardia dove il gruppo sarebbe stato rappresentato da Paolo Martino (arrestato tre anni fa dalla Dda di Milano).

Non solo, gli inquirenti sarebbero convinti che “esiste una struttura criminale (connotata da segretezza) a carattere permanente”,  dad oggi sarebbero stati scoperti solo alcuni nomi di professionisti quali :  il procacciatore di affari Bruno Mafrici, l’avvocato Pasquale Guaglianone (titolare dello studio legale Mgim di via Durini a Milano) e Gioigio Laurendi.

Tutti, sebbene operanti in Lombardia sono di origini calabresi.  In Calabria invece contigui alla vicenda vi sarebbero   gli imprenditori reggini Michelangelo Tibaldi, Pietro Cozzupoli, i fratelli Mucciola e Giuseppe Sergi, ex consigliere comunale legato al governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti e attualmente alla guida dell’Asi dell’Area dello Stretto, ma  anche l’imprenditore Romolo Girardelli, l’investigatore privato Angelo Viola e Ivan Pedrazzoli con il ruolo di “Ausilio informativo”.

E’ doveroso ricordare però che questa non è la prima volta che si parla di ‘ndrangheta e Lega, alcuni legami sarebbero stati svelati dal pentito crotonese, Luigi Bonaventura che avrebbe raccontato del  filo rosso che legava  Romolo Girardelli, l’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito ed altri.

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