L’aumento del 10% sarebbe stato giustificato con le spese relative all’emergenza terremoto in Abruzzo ed Emilia.
Un balzello solidale? Chissà!L’aumento è stato introdotto dal decreto legge n. 43 del 26 aprile 2013.
Con l’aumento delle marche da bollo si dovrebbe recuperare 1 miliardo e 200 milioni di euro che sarebbero già diretti alla ricostruzione in Abruzzo.
Con l’aumento del bollo ovviamente costano di più le fatture ma anche le scritture private, gli atti rogati, le pubblicazioni di matrimonio, gli atti di notorietà, ricevute e quietanze, fatture e note dei professionisti senza partita Iva (quindi soggette a marca da bollo di 2 Euro).