Tra gli esponenti anche uomini legati all’ndrine calabresi.
Ecco i nomi dei fermati: il docente della facolta di Economia Marcello Caratozzolo e dell’ex consigliere provinciale Santo Galati Rando, (entrambi posti ai domiciliari) e Domenico Montagnese, in passato coinvolto nell’inchiesta sull’omicidio del professore universtario Matteo Bottari, e Salvatore D’Arrigo (in carcere).
Secondo la Dia di Catania, l’organizzazione “tesseva efficaci relazioni e rapporti d’affari con i docenti nonché con personale amministrativo, con lo scopo di influenzare, dietro pagamento di somme di danaro, l’andamento di esami universitari per interferire sullo svolgimento delle prove preselettive di accesso a Facoltà a numero chiuso, per far conseguire l’abilitazione alle libere professioni, senza che sia mai stata persa di vista e manifestata, con prepotente arroganza, l’origine calabrese dell’indagato Montagnese che ha imposto i propri metodi di intimidazione ed influenza per consentire alla clientela ‘protetta’ richiedente il favore di cui di volta in volta aveva bisogno in cambio di denaro”.
A favore della tesi investigativa ci sono delle intercettazioni
“Se tu ti vuoi prendere gli esami senza fare un cazzo.. e.. senza problemi, allora bisogna andare praticamente a minacciare… non c’è niente da fare è così… è questo il sistema… quello si caca di sotto è tutto la il discorso… bisogna andare a minacciare… bisogna andare a minacciare e saperlo fare…perché se no, sei fottuto”. Così direbbe Antonio Montagnese che spiegherebbe
“E poi c’è il metodo Caratozzolo…. – aratozzolo và.. dice: ‘questo e’ un amico..un..cosa..vediamo che possiamo fare.. parapì.. parapù”.