Grazie a incentivi su ristrutturazioni e risparmio energetico, in arrivo 13.700 nuovi occupati. Confartigianato Sardegna: “Siamo fiduciosi anche per il comparto sardo ma ci spaventa la burocrazia e la mancanza di disponibilità economiche dei cittadini”. I dati degli sgravi richiesti dai contribuenti della Sardegna.
A livello nazionale, saranno 13.700 i nuovi posti di lavoro nel settore delle costruzioni che Confartigianato ha stimato come effetto degli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico, varati a giugno dal Governo.
Una piccola boccata d’ossigeno, nel mare di 391mila posti persi dal 2009, per il comparto maggiormente colpito dalla crisi e che solo nell’ultimo anno ha perso 122.000 occupati. Confartigianato Imprese Sardegna, ricorda che negli ultimi 12 mesi, il comparto isolano ha perso 4mila addetti mentre dal 2008 sono andati in fumo oltre 19mila posti di lavoro.
A misurare l’impatto delle detrazioni fiscali in edilizia è il rapporto nazionale di Confartigianato secondo il quale, a luglio, sono 2 milioni i proprietari di immobili orientati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione, e grazie alle misure del Governo, il loro numero è aumentato del 22,2% rispetto a luglio dello scorso anno. In crescita anche la spesa per ristrutturazioni e riqualificazione energetica che, prevede Confartigianato, nel secondo semestre di quest’anno aumenterà di 1.565 milioni, pari al +26%, di cui 1.065 milioni per ristrutturazioni edili e 500 milioni per risparmio energetico.
Secondo quanto elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato (dati Mef e Istat relativi al 2011 e riportati nelle dichiarazioni 2012), a livello nazionale, gli incentivi fiscali hanno già mostrato in passato il loro effetto benefico sull’edilizia: nel 2011 le detrazioni sono state utilizzate da 6.752.644 contribuenti italiani per una cifra di 3.595 milioni e hanno inciso per il 4,2% del valore aggiunto del settore costruzioni. La spesa complessiva effettuata nel 2011 per interventi di ristrutturazione ammonta a 12 miliardi di cui 3,5 miliardi (29,1%) per il risparmio energetico e 8,5 miliardi (70,9%) per il recupero del patrimonio edilizio. Tale spesa rappresenta il 5,8% del valore del fatturato nel settore delle costruzioni e il 13,9% del valore aggiunto.
A livello regionale, in Sardegna, nel 2011, il totale delle detrazioni per il recupero del patrimonio edilizio e per il risparmio energetico, ha toccato quota 42 milioni di euro, con una incidenza del 2,4% sul valore aggiunto delle costruzioni in Sardegna.
Per quanto riguarda il recupero del patrimonio edilizio, sono stati 67.392 i contribuenti sardi (il 6,2%) che hanno effettuato interventi per circa 29milioni di detrazioni, e hanno inciso per l’1,7% del valore aggiunto del settore costruzioni sarde.
Per gli interventi per risparmio energetico, sempre nel 2011 e sempre in Sardegna, sono stati 15.21 i contribuenti sardi (l’1,4% dei residenti) che hanno richiesto sgravi per 12 milioni di euro, incidendo per lo 0,7% del valore aggiunto del settore.
A fronte di questa situazione, Confartigianato Imprese Sardegna, sottolinea “la necessità di rendere stabili e permanenti gli incentivi per raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari”.
L’Associazione di Categoria ricorda anche come occorra “una terapia d’urto a base di semplificazioni e taglio della burocrazia, di sgravi fiscali concreti e di incentivi mirati, di pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni, di credito bancario. Soprattutto bisogna ridare serenità e potere d’acquisto alle famiglie, devastate dalle tasse”.
“In più –prosegue – è necessario il varo di un piano per il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato e la riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro”.
“Chiediamo alla Regione e agli Enti Locali – conclude Confartigianato – che facciano di tutto per stimolare la domanda interna e per dar vita a una spirale virtuosa, perché solo con la crescita si potrà ridare fiducia a questo settore”.