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Coisp al Cara di Mineo

Immigrati, oltre 800 sbarcati in Sicilia nelle ultime 24 oreImmigrazione, il Coisp al Cara di Mineo (Ct): “Qui abbiamo toccato con mano quanto le sorti dei clandestini, nel bene e nel male, importino solo e unicamente ai colleghi. Dalla Politica le solite inutili chiacchiere”
“Aver trovato a Mineo una struttura tutto sommato in buone condizioni, ed un’organizzazione efficiente, non diminuisce minimamente lo sgomento di sapere quanto il servizio presso anche questo Centro per immigrati costi ai colleghi sotto tutti i punti di vista, primo fra tutti quello fisico e psicologico. Siamo arrivati qui a pochi giorni dalle ultime tragedie che hanno funestato il Mediterraneo, e parlando con i colleghi abbiamo avuto la concreta e reale percezione del fatto che delle sorti di centinaia di clandestini, e di tutto quanto accade loro quando giungono in Italia, e di tutto quanto la loro presenza comporta su questo territorio, importa davvero praticamente solo a loro. E lo sdegno diviene intollerabile nel vedere sfilate di politici che si asciugano false
lacrime e di ascoltare vuote e inutili parole di vicinanza e solidarietà quando ci sono file di bare allineate in terra, sapendo benissimo che per tutto il resto dell’anno non importa niente a nessuno che occupi una qualche poltrona che conta a Roma di ciò che accade su quei barconi nel Mediterraneo, e prima ancora nei Paese di provenienza dei mercanti di esseri umani, e dopo nei Centri per immigrati e così via. Non importa niente perché tanto è molto facile scaricare tutto sulle spalle delle Forze dell’Ordine, che i clandestini li avvistano, li recuperano a mani nude, vivi o morti, li tengono a bada – in un rapporto di 100 a uno! -, e continuano a stargli
dietro quando si dileguano sul territorio italiano, in particolar modo quando delinquono. Sì, quella di Mineo è una struttura decente, ma è solo l’ennesimo dannoso mezzo per perpetrare una gestione totalmente fallimentare del fenomeno dell’immigrazione clandestina, lasciando 40 Appartenenti alle Forze dell’Ordine comunque esposti alla volontà di circa 4000 ospiti del Centro che, Dio non voglia, possono decidere di far scoppiare il finimondo, e allora avremo altre sfilate di Politici che verranno a visitare le loro di bare, con sopra il Tricolore”.
E’ questo il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, al termine della visita di oggi pomeriggio che ha portato lui e una delegazione del Coisp in visita presso il Cara di Mineo (Ct).
“Abbiamo avuto la magra consolazione di trovare uffici decorosi e di sapere che qui a Mineo i pasti sono decenti – aggiunge Maccari -, ma il solito pressante problema della grave scarsità di uomini, della lentezza con cui vengono sbrigate le procedure da una Commissione che gestisce appena dieci pratiche di richiedenti asilo al giorno, la grave ingiustizia della montagna di ore di lavoro straordinario che verrà loro corrisposto chissà quando – ma più probabilmente mai -, sono identiche a tutte le altre realtà che abbiamo già più volte visitato.
E’ assolutamente indispensabile che il Governo intervenga in maniera massiccia e concreta nella gestione del fenomeno dell’Immigrazione clandestina, e noi non smetteremo di riprendere e amplificare il più possibile
l’appello che si leva ogni volta dai colleghi impiegati nei Cie, Cda e Cara”.
“Intanto – conclude il Segretario del Coisp – lasciamo la Sicilia con negli occhi le immagini dell’orrore che i
colleghi hanno vissuto negli ultimi drammatici eventi che hanno fatto centinaia di vittime, e che ci hanno
trasmesso con voci rotte e sguardi persi, profondamente segnati dal dolore di aver tirato fuori dall’acqua corpi
straziati, non di rado abbracciati l’un l’altro, bambini, donne, e uomini di ogni età, nel disperato tentativo di
preservarne i cadaveri degli occhi increduli degli isolani in un gesto di grande pietà. Sono quegli stessi colleghi
che fanno le collette per portare le caramelle ai più piccoli nei Cie o nei Cara o nei Cda, quegli stessi colleghi
che arrestano i pericolosi delinquenti che si mescolano agli altri clandestini e che delinquono senza alcuna
remora dentro e fuori le strutture che li ospitano perché, è bene ricordarlo, non si tratta certo sempre di profughi
in fuga dalla guerra, anzi. Quegli stessi colleghi a cui capita di non prendere sonno ripensando a certi drammi
che a lungo andare, e in certe condizioni lavorative così spietate, diventano quasi i loro drammi. Quegli stessi
colleghi di cui non importa molto ai Vertici Istituzionali, proprio come non gli importa dei clandestini”.

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