Un imprenditore di Paternò, stanco delle continue vessazioni e pressioni, si è ribellato al “pizzo” e ha denunciato i fatti ai Carabinieri. Così i militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone ritenute responsabili di associazione mafiosa, estorsione, usura, spaccio di sostanze stupefacenti e rapina, con l’aggravante dell’articolo sette al fine di agevolare un sodalizio mafioso. L’ordinanza è stata emessa dal Gip di Catania, su richiesta della locale Procura distrettuale Antimafia.
L’ imprenditore ultimamente aveva subito un grave atto intimidatorio, con l’incendio di un mezzo della propria attività e successive pesanti minacce per costringerlo a piegarsi al racket delle estorsioni.
L’inchiesta ha fatto emergere, secondo gli inquirenti, i rapporti sussistenti tra i soggetti finiti stamattina in manette e presunti affiliati alla cosca catanese dei Mazzei ed al clan Assinnata, di Paternò.