Italia
Operazione Filottette, tutti i nomi dei fermi tra Petilia Policastro, Mesoraca, Catanzaro, Reggio Emilia, Torino, Milano, Asti, Benevento

«associazione per delinquere di tipo mafioso» (art. 416 bis c.p.);
«omicidio aggravato» (artt. 110; 575, 577 comma 1 nnr. 3 e 4 e 61 comma 1 c.p.);
«porto e detenzione di armi e materie esplodenti» (agli artt. 81 cpv., 110, 61 n. 2 c.p., 2, 4 , 7 legge 02 ottobre 1967, n. 895, 7 d.l. 13 maggio 1991, n. 152);
«produzione e traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope» (art. 73 D.P.R. 309/90 co. 1 e 4);
«ricettazione» (art. 648 c.p.).
Il provvedimento colpisce la “locale” di Petilia Policastro facente capo alla famiglia COMBERIATI, il cui capostipite, COMBERIATI Vincenzo, detto “Tummulune” si trova, in atto, detenuto per tentato omicidio aggravato dalle modalità mafiose ed altro. I fatti oggetto delle contestazioni sono stati commessi nell’ambito di operatività del citato sodalizio, ma anche nel contesto – comunque relativo alle dinamiche criminali comuni – della limitrofa organizzazione ‘ndranghetista denominata “locale” di Cutro, il cui vertice, GRANDE ARACRI Nicolino, attualmente detenuto al 41 bis, è colpito dall’odierno provvedimento proprio per omicidio.
Le fonti di prova sono state raccolte attraverso attività di intercettazione telefoniche e ambientali e riscontri alle testimonianze rese da numerosi collaboratori di giustizia e della testimone di giustizia Lea Garofalo.
Le indagini curate dal Nucleo Investigativo del Reparto operativo del Comando Provinciale di Crotone, ripercorrono le vicende della cosca COMBERIATI, dai primi anni novanta fino al 2009, facendo luce sui traffici della cosca e su ben 7 fatti omicidiari avvenuti nel crotonese attraverso numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, e al riscontro delle dichiarazioni dei collaboratori/ di giustizia CICCIU’ Antonio, FERRAZZO Felice, FOSCHINI Vittorio, PELLEGRINO Riccardo, ESPOSITO Danny, MAZZA Tommaso, MARINO Vincenzo, VRENNA Giuseppe e altri, nonché le dichiarazioni della testimone di giustizia GAROFALO Lea, che nell’ordinanza viene ritenuta intrinsecamente attendibile “…. Tenendo conto del fatto che le conoscenze di Garofalo Lea si basavano su quanto ella apprendeva nel suo nucleo familiare di appartenenza o dall’ex compagno, oltre che dell’assenza di motivi di astio, …..”.
Gli omicidi ricostruiti nel provvedimento sono:
SCALISE Mario, assassinato il 13 settembre 1989 a Petilia Policastro;
MARTINA Cosimo, assassinato il 30 settembre 1990 a Crotone;
LAZZARO Carmine, assassinato il 16 agosto 1992 a Steccato di Cutro;
RUGGIERO Rosario, assassinato il 24 giugno 1992 Cutro;
VILLIRILLO Antonio, assassinato il 5 gennaio 1993 a Cutro;
SCALISE Romano, fratello di Mario, assassinato il 18 luglio 2007 a Cutro;
BRUNO Francesco, assassinato il 2 dicembre 2007 a Mesoraca.
Nel corso dell’attività, svolta con l’ausilio di militari dello squadrone eliportato cacciatori e di unità cinofile di Vibo Valentia, sono state effettuate numerose perquisizioni per la ricerca di droga ed armi,
nel corso delle quali, i militari traevano in arresto 2 pregiudicati del luogo per detenzione abusiva presso il rispettivo domicilio di una pistola calibro 9 mm con matricola punzonata e numerose munizioni dello stesso calibro.
Fonte MNews