Maturità libera (1892-1903) e Il ‘papa della pittura’ (1904-1919). “ Gli impressionisti- aggiunge Daniele Decia, gallerista ed esperto d’arte- furono un manipolo di pittori che rivoluzionarono la pittura. Renoir insieme a Bazille, Caillebotte, Cezanne, Degas, Monet e Pissarro cercava di ispirarsi addentrandosi nella natura, dipingendo “en plein air”. Furono artisti che cambiarono la storia dell’arte contemporanea. Una visita al GAM di Torino è perciò obbligatoria per tutti gli appassionati di questo movimento artistico”. La mostra dedicata a Renoir rappresenta per Torino un vero e proprio evento che si è potuto realizzare grazie all’accordo con i musei parigini Orsay e Orangerie ed al sostegno ed alla collaborazione di importanti sponsor ( sponsor principale è Unipol). Alla presentazione, oltre al sindaco Piero Fassino, era presente anche l’ambasciatore francese in Italia, Alain Leroy, che ha voluto porre l’accento sulla famosa ‘joie de vivre’ presente in tante opere di Renoir, l’importanza del suo viaggio in Italia e la grande ammirazione che il maestro di Limoges nutriva per Raffaello. La mostra è anche una occasione per ammirare le splendide opere realizzate da Renoir in occasione del suo viaggio in Algeria, nel 1881, e quelle legate all’ ultimo periodo nella villa di Cagnes Sur Mer. La mostra si apre con una interessante sezione intitolata “L’età della Bohème” che dimostra come, dopo l’ammissione all’Ecole des Beaux – Arts nel 1862, Renoir si inserisca nel gruppo impressionista di Alfred Sisley, Frèdèric Bazille e Claude Monet, di cui sono esposte opere quali “Ritratto di Renoir”, “L’atelier di Rue de la Condamine” (Bazille) e “Il calesse” (Monet). “Renoir dalle collezioni del Musèe d’Orsay e dell’Orangerie” è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19 e 30, mentre il giovedì si prolunga fino alle 22 e 30. La mostra proseguirà fino al 23 febbraio. Il prezzo del biglietto intero è di 12 euro ( riduzioni per gruppi, scuole, famiglie, ragazzi, anziani ). La GAM è raggiungibile anche a piedi dalla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova.
CLAUDIO ALMANZI