Scatta il danno esistenziale per chi rimane bloccato dall’auto altrui posteggiata in doppia fila: il furbetto che non vuole perdere tempo a cercare un parcheggio deve risarcire 200 euro alla vittima della sua superficialità laddove il proprietario della macchina rimasta ostaggio dell’altra ha diritto al ristoro dello stress e del “detrimento” patito nella sua vita di relazione.
È quanto emerge dalla recentissima sentenza 27962/13, pubblicata dal Giudice di Pace di Roma .
È stato sfortunato l’automobilista disinvolto, che aveva lasciato la macchina in piena carreggiata di una strada della Capitale per andare a giocare nella sala bingo: la vettura fatta “prigioniera” era di un avvocato romano che è quindi riuscito ad ottenere la condanna al ristoro del danno non patrimoniale.
In effetti l’avvocato era restato bloccato e non era potuto andare all’appuntamento con la fidanzata che non incontrava da tempo dopo un soggiorno all’estero. E il danno non patrimoniale si configura ogni qual volta c’è una lesione di un principio fondamentale o di un valore della persona tutelato dalla Costituzione.
Senza dimenticare il principio del “neminem laedere” ex articolo 2043 e la disposizione dell’articolo 158, comma 3, lettere b) e c) Cds, che impongono condotte di circolazione stradale tali da evitare pregiudizi agli altri utenti della strada e comunque improntate al rispetto e alla prudenza.
Insomma: il danno esistenziale scatta perché “supportato da concrete dimostrazioni” grazie a prove documentali e testimoniali che dimostrano “il detrimento alla vita di relazione oltre che il dispendio inutile di mezzi per difendersi dal danno ingiusto”. Il danneggiante paga anche 140 euro di spese di giudizio!
Foggia, 17 dicembre 2013 Avv. Eugenio Gargiulo