L’ex comandante riceveva nei propri uffici gli utenti che si recavano al comando per pagare le multe e che avevano maturato forti interessi a causa del mancato tempestivo pagamento. Così offriva loro la possibilità di avvalersi di una ‘procedura di sgravio’, a patto che il pagamento avvenisse in contanti e solamente nel suo ufficio. Incassato il danaro il pubblico ufficiale provvedeva a modificare lo ‘stato di pagamento’ delle contravvenzioni appena sgravate nel software in dotazione alla polizia locale inserendo voci che impedivano poi di avviare ulteriori procedure esecutive per gli importi non riscossi.
L’uomo in tutto si è appropriato di circa 9000 euro, somma accertata in soli 4 mesi.