L’ ultimo intervento che soci e volontari hanno deciso di realizzare riguarda un oliveto di dieci ettari. “Il progetto – ci ha spiegato il presidente della Cooperativa Luciano Gallizia- è terminato ed è stato presentato in Regione per le dovute autorizzazioni. Si realizza così una nostra iniziativa avviata dieci anni or sono quando recuperammo più di 12 ettari di terreno da coltivare a ulivo. Un recupero che aveva il limite di essere in parte a macchia di leopardo, problema che oggi può essere superato con questo nuovo progetto”. Una volta ottenute le autorizzazioni regionali ci vorranno circa tre anni di lavoro. A quel punto un quarto del territorio olivato di Arnasco potrà andare a regime.
“Siamo stati dei pionieri nel recupero ad uso agricolo del territorio – prosegue Gallizia – Oggi possiamo dire che coltivare la terra sta tornando di moda. Molti hanno capito che nella nostra regione la presenza di particolari microclimi permette di caratterizzare i prodotti tipici sul mercato”. La Cooperativa Olivicola di Arnasco è stata costituita nel 1984. Nel 1986 i soci hanno iniziato a raccogliere e conservare attrezzi che erano, un tempo, usati per la coltivazione, la raccolta e la molitura delle olive, dando vita al Museo dell’Olivo e della civiltà contadina. Attualmente gli oggetti esposti sono più di cinquecento. I visitatori possono anche ammirare un frantoio che risale al 1796, ritrovato in una vecchia casa del paese e fedelmente ricostruito. Oggi il Frantoio Cooperativo provvede alla macinazione delle olive dei soci, e tutto questo avviene con macine di pietra e lavorazione a freddo per ottenere un olio di Pignola extra, che successivamente viene confezionato in lattine e bottiglie, per essere immesso al consumo. La Cooperativa Olivicola di Arnasco conta attualmente 190 soci che coltivano 170 ettari di uliveto ed un organico di 5 dipendenti.
CLAUDIO ALMANZI