Aperta anche la Torre Bruciata, una struttura difensiva di origine incerta, probabilmente già esistente in epoca romana, che si presenta oggi come residenza fortificata, rivestita da materiale di recupero che proviene da strutture romane. La torre prende il nome dai segni d’incendio, ancora leggibili, che risalgono al sacco dei Normanni, avvenuto nel 1156. Inoltre, la chiesa di Sant’Anna dei Pompetti è una delle più antiche di Teramo. L’edificio sorse dopo il sacco normanno (1156) che distrusse l’antica cattedrale di Santa Maria Aprutiensis. Come molte chiese altomedievali, anche l’antica cattedrale poggia sui resti della città romana. All’interno si conservano testimonianze artistiche appartenenti a diverse epoche. Necessaria poi una visita all’area archeologica di Piazza Sant’Anna di cui ci si interessò in un primo momento tra il 1896 e il 1898 e solo quasi un secolo dopo, si arrivò nuove scoperte per merito della Soprintendenza ai Beni Archeologici. La parte più antica del complesso risale a metà VIII-IX secolo d.C., alla quale si sovrappongono resti di una seconda fase costruttiva. Altro gioiello è costituito dall’area archeologica di Largo Madonna delle Grazie: essa comprende al suo interno resti di tre strutture architettoniche, appartenenti a periodi distinti: la più antica consiste in una domus del II secolo a.C. Inaugurata la mostra documentaria : “Un grande Amore nella Grande Guerra” a cura di Giorgio De Berardinis e dell’Archivio di Stato. Seguirà l’esibizione del Coro degli Alpini “Stella del Gran Sasso” diretto da Giacomo Sfrattoni. Il Capo delegato del FAI di Teramo, Franca Di Carlo Giannella ha così dichiarato: “Le Giornate FAI di Primavera metteranno in vetrina la nostra grande bellezza. Vogliamo puntare i riflettori soprattutto sul Castello Della Monica che ha bisogno di essere restaurato. Il FAI di Teramo vuole che il Castello torni al suo antico splendore”. Maurizio Brucchi, il sindaco ha commentato: “Grazie al FAI per aver scelto Teramo con un programma molto intenso. Speriamo che venga tanta gente a visitare i nostri gioielli. Stiamo lavorando per trovare le risorse per completare l’opera di recupero definitivo del Castello Della Monica. L’attenzione è alta grazie anche a chi ha acceso i riflettori sul Castello come il FAI”.