Sardegna: la Regione mantenga le promesse. Stop ai concorsi
La REGIONE SARDEGNA BLOCCHI TUTTE LE ASSUNZIONI E I CONCORSI IN ESSERE, COMPRESI
QUELLI PER 16 DIRIGENTI al Consiglio Regionale e per 42 FUNZIONARI AMMINISTRATIVI DI
CATEGORIA D, quest’ultimo ancora sospeso ma in procinto di riavvio della procedura entro il prossimo mese di aprile.
Un blocco necessario e momentaneo, sino a quando la stessa Regione Sarda non definirà la riforma istituzionale degli enti locali, che prevede la conseguente mobilità del personale dalle Province alla Regione.
La maggior parte dei DUEMILA dipendenti di ruolo delle Province, infatti, se non verrà previsto un ente di area vasta all’interno della riforma, dovrà seguire le funzioni trasferite alla RAS.
Il blocco delle assunzioni nell’ente Regione è un DOVERE in COERENZA a quanto la politica regionale ha PROMESSO AI SARDI anche con il referendum e più volte ribadito pubblicamente:
l’alleggerimento della macchina burocratica regionale con la riduzione dei costi dei dipendenti pubblici, in particolar modo quelli in carico alla regione.
Avevamo già segnalato l’enormità dei costi della macchina Regione: solo le dirigenze costano ai sardi circa 30 milioni di euro, di cui 14 MILIONI di euro per 150 dirigenti dell’amministrazione centrale della Regione e 15 MILIONI di euro degli oltre 150 dislocati nelle vari Agenzie e Enti regionali. Un’abnormità di spesa che proprio in questi giorni è pubblicamente denunciata
anche dagli organi di stampa locali.
Anche per questo, portare avanti i concorsi e assumere tra qualche mese 16 nuovi dirigenti e 42 funzionari amministrativi sembra davvero un atto irresponsabile, da fermare sino a che si è in tempo.
Una COERENZA e un’assunzione di RESPONSABILITA’ che chiediamo in particolar modo all’on. Michele Cossa e ai Riformatori, che non possono ignorare un aspetto fondamentale della riforma su cui vigilano correttamente nel rispetto del volere dei sardi. Ciò sarebbe politicamente scorretto, un vero e proprio TRADIMENTO verso gli stessi sardi che con fiducia si auspicano un taglio alla spesa pubblica. Esattamente il contrario di quanto ora la Regione sta pensando di fare.
Per questo vogliamo denunciare un atteggiamento di “non vedo – non sento – non parlo” che sembra voler accomunare non solo la politica regionale ma anche gli altri soggetti che invece dovrebbero segnalare storture quanto meno inopportune.
L’assunzione di 16 dirigenti e 42 funzionari amministrativi ora, a un passo dalla riforma istituzionale e della probabile mobilità del personale, è un atto IRRESPONSABILE che non trova giustificazione alcuna.
nota firmata