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Cortei, a Roma sabotata della vela del Coisp:

1898068_1447288218842453_5456789510584130372_n“Contro la verità  spray rosso come il nuovo sangue dei Poliziotti versato a Torino.
La responsabilità è anche di chi ha avuto parole scellerate contro le Divise”
“Si può tentare di sabotare una ‘vela’ provando a coprire le immagini che mostra, si può tentare
di insistere pervicacemente a far passare messaggi distorti e fasulli, si può tentare di oltraggiare
ulteriormente chi non ha alcuna colpa se non quella di vestire una divisa, ma non si può cambiare
la verità. La verità, al di là di tutte le ignobili sciocchezze che circolano in questi giorni, come del
resto da tempo immemore in questo Paese senza memoria e senza rispetto, è che le Forze dell’Ordine
sono e restano quell’insieme di Servitori dello Stato peggio trattati, peggio pagati, peggio considerati
in Italia, nonostante siano i più meritevoli ed i più sacrificati. Guidati dalla solita idiozia che conosce
solo la violenza, la prevaricazione e l’offesa come metodo di comunicazione, e rinvigoriti dalle parole
di odio, di offesa e di provocazione ed istigazione alla vendetta, pronunciate a iosa in questi giorni
da tanti contro le Forze dell’Ordine, incivili di turno hanno pensato bene di accanirsi contro la vela
pubblicitaria che abbiamo fatto girare per la città di Roma imbrattandola di spray. Spray rosso,
simbolicamente… sì, rosso come il sangue che ancora una volta, e come sempre, i Poliziotti italiani
hanno versato per una manifestazione di piazza, quest’ultima volta a Torino, ieri, in occasione del
corteo per la festa del Primo maggio”!
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, dopo che ignoti hanno tentato di ostacolare
l’iniziativa realizzata dal Sindacato Indipendente di Polizia che – mercoledì, ieri e oggi – ha fatto
girare per le strade della Capitale una vela di 6 metri che riporta inequivocabili immagini tratte dagli
scontri di piazza che vedono da una parte Appartenenti alle Forze di Polizia impegnati in servizio
d’ordine pubblico, pesti, laceri e sanguinanti, e dall’altra gruppi di facinorosi organizzati impegnati in
violente aggressioni, armati di tutto punto e travisati in ogni maniera, e che è stata sporcata con della
pittura rossa.
“Un’iniziativa, la nostra, curiosamente definita ‘choch’ da alcuni organi di informazione – commenta
Maccari -. Nel caso in cui questi ultimi abbiano voluto con ciò dare risalto all’idea, li ringraziamo,
ma gli diciamo in tutta onestà che non c’era bisogno di parole sensazionalistiche, poiché ne bastava
una e semplice per descrivere ciò che la vela mostra: la verità. La stessa identica cosa, peraltro,
la diciamo a chi, magari, ha usato un titolo simile per deridere o sminuire ciò che si vede in quelle
immagini. Se poi qualcuno ha ritenuto veramente scioccanti quelle foto, perché ha sempre pensato
che le vere vittime fossero i ‘poveri bravi ragazzi’ che armati e nascosti da caschi e passamontagna
vengono gratuitamente e vigliaccamente picchiati dai Poliziotti, beh… allora meno male che abbiamo
fatto girare quella vela!”.
“Il nostro messaggio – conclude il Segretario del Coisp – è e resta uno solo: questi siamo noi,
cretini che si fanno massacrare per garantirvi di manifestare liberamente, cretini che non possono
reagire in maniera non solo sproporzionata ma neppure proporzionata all’offesa, perché contro uno
che ci lancia una bomba possiamo solo beccarcela e sperare di uscirne interi. Qualcuno ha pronunciato
in queste ore parole agghiaccianti: “Siamo in guerra con la Polizia”… se lo ha detto deve pensarlo
davvero… Ma per noi è un sacrilegio. La Polizia non è in guerra. I Poliziotti non fanno la guerra,
non sono pagati per farlo né quando vanno in strada a fare servizi d’ordine, né in qualunque altra
circostanza. Sono pagati per applicare la legge e poi tornare dalle proprie famiglie, se va bene senza
deviare prima per l’ospedale. I Poliziotti difendono la legalità, a costo di vedere scorrere il proprio di sangue, anche quando potrebbero fare più di un passo indietro invece che rischiare la salute,
le carriere, la libertà, l’onorabilità per interventi che solo il senso del dovere può spingere a fare”.

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