L’Italia è anche il Paese dei paradossi: dal 2007 le tariffe dell’energia elettrica si possono scegliere sul libero mercato, ma questo settore stenta a decollare. I consumatori, infatti, possono confrontare le offerte per l’energia elettrica per scegliere quelle più convenienti: la maggior parte degli utenti però non si fida e decide di restare sul mercato tutelato. In particolare le famiglie e le imprese che preferiscono il servizio di maggior tutela sarebbero più di 27 milioni, di cui 22,8 milioni clienti domestici.
È quanto emerso dal convegno “Mercato elettrico: oltre la maggior tutela?” organizzato da Acquirente Unico, la società pubblica che si occupa di acquistare l’elettricità per le famiglie e le piccole imprese che hanno scelto il mercato tutelato. Secondo quanto comunicato alla stampa, quindi, sarebbe molto lento lo “switch”, ovvero il passaggio, verso il libero mercato perché principalmente i consumatori italiani non si fidano delle tariffe di energia elettrica degli operatori privati e lamentano poca trasparenza.
Secondo Acquirente Unico, infatti, solo un milione e mezzo di utenti ha deciso di migrare verso un operatore privato sul libero mercato dal servizio di maggior tutela. I motivi, come detto, sono dovuti alla scarsa informazione sulle tariffe di energia elettrica, ma anche al fatto che negli ultimi quattro anni i prezzi offerti dal mercato tutelato sono risultati più convenienti rispetto al mercato libero, sempre secondo i dati diffusi da Acquirente Unico.
Tornando al convegno, è curioso il titolo “Mercato elettrico: oltre la maggior tutela?” che fa riferimento alle polemiche sollevate proprio sulla possibile eliminazione del mercato tutelato. Secondo alcuni, infatti, per incentivare il passaggio degli operatori privati e aumentare la concorrenza bisognerebbe abolire il servizio di maggior tutela. Secondo Acquirente Unico e le associazioni dei consumatori, però, in Italia ben il 47% della tariffa finale è determinata dal mercato e si tratta di uno dei livelli più alti d’Europa.
Insomma, secondo le associazioni dei consumatori il mercato tutelato deve rimanere intatto e può convivere con il mercato libero senza intaccare le logiche della concorrenza. Al contrario esse possono essere favorite senza che venga meno un ulteriore servizio “di garanzia” per i consumatori. Secondo Pietro Giordano, presidente di Adiconsum, andando verso un mercato esclusivamente riservato agli operatori privati si andrebbe verso un monopolio simile a quello che c’è ora per il settore telefonia che ha causato la chiusura di molte piccole imprese.
Il convegno “Mercato elettrico: oltre la maggior tutela?” di Acquirente Unico è servito anche per focalizzare i problemi delle tariffe di energia elettrica, ma forse è meglio parlare “del problema” cruciale ovvero l’addebito degli oneri fiscali e parafiscali. Le bollette della luce, in Italia, sono infatti troppo appesantite da spese e oneri nascosti: ad esempio ancora oggi si paga lo smantellamento delle centrali nucleari o un contributo a società pubbliche come Ferrovie dello Stato. Il peso di queste imposte è troppo alto, denunciano tutti, e soprattutto non c’è abbastanza informazione e trasparenza in merito.
Sul mercato delle tariffe di energia elettrica, quindi, serve una svolta: la nuova bolletta 2.0 annunciata dall’Aeeg potrebbe essere il punto di partenza per lanciare definitivamente il libero mercato e convincere anche i più scettici. Ripetiamo che la cosa più importante per un consumatore è l’informazione e quindi il consiglio rimane quello di confrontare grazie anche a internet le offerte degli operatori privati con quelle del servizio di maggior tutela.