Un 18enne e un 17enne svizzeri, domiciliati nel Luganese, con una banale stampante e un software di elaborazione di fotografie producevano false carte d’identità italiane che rivendevano a coetanei, per lo più studenti minorenni. Le carte di identità italiane sono state rivendute a 40 franchi al pezzo per un introito di 2,400 chf. Venivano acquistate dai ragazzini per entrare nei locali pubblici e comprare alcolici.La Magistratura dei minorenni e la Polizia cantonale comunicano che negli scorsi giorni è terminata un’inchiesta relativa alla produzione, alla vendita e all’utilizzo di documenti falsi.Un 18enne e un 17enne, entrambi cittadini svizzeri e domiciliati nel Luganese, hanno contraffatto, tramite computer e un software di elaborazione di fotografie, delle carte di identità italiane poi rivendute a 40 franchi al pezzo (per un indebito profitto di circa 2’400 franchi) a studenti minorenni. I due giovani sono stati denunciati alla Magistratura dei minorenni per falsità in certificati.Sono stati inoltre identificati 37 minorenni che hanno acquistato e utilizzato i documenti falsi per accedere a locali pubblici e per acquistare alcolici. Anche loro sono stati denunciati per falsità in certificati. Sono state finora sequestrate 15 carte di identità italiane false. In Italia negli ultimi mesi si sono registrati numerosi fatti analoghi compiuti in varie città. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” si inizia quasi per gioco per aggirare le normative che ne vietano l’ingresso ai minorenni con l’obiettivo di entrare in discoteca e bere alcolici. L’incoscienza dell’età e l’ebbrezza di provare qualcosa di proibito, porta a determinare l’integrazione di reati e a conseguenze penali personali anche gravi. Ovviamente lo “Sportello dei Diritti” invita i genitori e coloro a cui è affidata la custodia dei minori a prestare la massima attenzione al comportamento dei propri figli.
Lecce, 30 maggio 2014
Giovanni D’AGATA