Fermati diversi esponenti di spicco o presunti tali.
L’operazione ‘Reset’ ha portato a 31 fermi nei confronti di presunti capi e gregari del mandamento mafioso di Bagheria, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, sequestro di persona, estorsione, rapina, detenzione illecita di armi da fuoco e danneggiamento a seguito di incendio. Le indagini, in particolare, hanno consentito sia di documentare l’esistenza di un ”direttorio”, un organo decisionale provinciale, sia di accertare l’esistenza all’interno della consorteria di un vertice strategico, in gergo ”la testa dell’acqua”, al quale doveva obbedienza anche il reggente operativo del mandamento. Sono stati inoltre identificati gli esecutori materiali dell’omicidio di Antonino Canu, consumato a Caccamo il 27 gennaio 2006, e del tentato omicidio di Nicasio Salerno, peretrato sempre a Caccamo, il 23 agosto 2005. Le acquisizioni raccolte hanno, infine, consentito di documentare ben 44 estorsioni, quattro danneggiamenti a seguito di incendio, una rapina e una tentata rapina. Quattro i progetti di rapina sventati grazie all’intervento ”preventivo” dei carabinieri.
