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Sicilia: situazione immigrazione fuori controllo. Coisp:

Coisp: Spending Review e sicurezza. Chiusura presidi?Immigrazione, in Sicilia situazione fuori da ogni controllo, Il Coisp: “Istituzioni completamente indifferenti di fronte alla disperazione e alle denunce degli Amministratori… indifferenti verso i cittadini italiani e gli Operatori” “Tutte le inutili chiacchiere finalizzate a mostrare la dovuta solidarietà agli immigrati in difficoltà, senza che poi si faccia per loro qualcosa di veramente risolutivo, impegnano la Politica e le Istituzioni al punto di non lasciargli neppure il tempo di preoccuparsi di fingere di sentire gli appelli disperati degli Amministratori italiani, di fingere che importi qualcosa della salute e delle condizioni dei cittadini italiani e degli Operatori lasciati completamente soli a fronteggiare l’emergenza delle emergenze. Un’emergenza talmente grave che di peggio c’è solo la superficialità e l’incoscienza con cui si lascia che tutto sfugga di mano, facendone pagare il prezzo solo e unicamente a chi per servizio e per dovere, o solo perché si trova a vivere nel ‘luogo sbagliato’, è obbligato a misurarsi con serissimi rischi quotidiani che nessun Ministro o Parlamentare affronterebbero mai personalmente, o farebbero affrontare ai propri cari, e che rifuggono anche nello svolgimento del proprio ruolo, aspettando che giunga una qualche fatina con la bacchetta a trovare soluzioni”. Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, interviene così a proposito della problematica dell’immigrazione clandestina che di settimana in settimana assume proporzioni sempre più mastodontiche e, anche a detta dei Rappresentanti istituzionali sul territorio, assolutamente proibitive e pericolose. Sono di questi giorni, infatti le ultime disperate e scioccanti denunce che giungono dalla Sicilia dove, dall’inizio dell’anno, sono sbarcati ormai oltre 50.000 migranti. Appena sabato il Sindaco di Porto Empedocle, Lillo Firetto, dopo sbarchi consecutivi di 3.000, 2.300 e 845 clandestini, ha lanciato un nuovo appello: “Siamo radicalmente fuori controllo in un dramma disumano. Le chiacchiere si sprecano, la credibilità delle Istituzioni Europee e dei Governi è vacillante. Ormai siamo di fronte a numeri insopportabili”. Solo ieri, poi, l’incredibile denuncia di Giuseppe Milioti, Assessore al Comune di Favara, che ha scritto al Ministro dell’Interno: “… Su ordine del Prefetto, questa notte sono giunti 400 immigrati al Palazzetto dello Sport. Niente volontari. Niente medici. Niente Controlli , solo 2 uomini della Polizia 2 dei Carabinieri e i nostri Vigili Urbani con tutti i rischi che corrono perché senza mascherine e protezioni (da considerare qualche caso di scabbia visibilissimo). Ecco, sono questi i controlli che millantano al Governo, quando dicono che non esiste una emergenza epidemie. Li prendono e li trasportano in giro per l’Italia senza alcun controllo medico, senza alcuna minima regola sanitaria…”, mentre nelle stesse ore sbarcavano nel porto di Augusta 1.251 migranti. “Leggiamo cose di una gravità inaudita – aggiunge Maccari – che ad onor del vero conoscevamo già per averle constatate nei nostri costanti e continui viaggi all’interno delle strutture per immigrati sparse sul territorio, dove i nostri colleghi non fanno che mostrarci ogni volta le condizioni assurde in cui sono costretti ad operare. Ma proprio come vengono puntualmente ignorate le nostre assidue denunce dell’urgenza di intervenire per porre un freno a tante insostenibili criticità, così vengono ignorate le altrettanto inquietanti dichiarazioni degli altri che, trovandosi faccia a faccia con i problemi e con i rischi che si corrono nella gestione del fenomeno, chiedono solo che si tuteli il loro sacrosanto diritto alla salute ed alla sicurezza che il Paese dovrebbe garantire loro. Tutte persone che chiedono all’Italia di pensare agli italiani, e di non fingere di essere troppo occupati a fare altro mentre i cittadini ed i Tutori dell’ordine rischiano la salute e la vita, restando comodamente sprofondati nelle rispettive poltrone così lontane dai focolai di epidemie che troviamo mentre svolgiamo il nostro lavoro e che ciascuno di noi, tornando a casa, porta alle proprie famiglie”.

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