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Duro colpo alla SCU. Particolari dell’operazione tra Crispiano, Statte, Lizzano, Pulsano e Torricella

Puglia, duro colpo alla Sacra Corona Unita, così pare. La DDA di Lecce avrebbe messo a segno un ottimo risultato sul piano della lotta al crimine organizzato ed in particolare le lunghe indagini avrebbero delineato  un organigramma criminale di tipo mafioso operante nell’area occidentale ed orientale della provincia ionica ed in particolare nei comuni di Crispiano, Statte, Lizzano, Pulsano e Torricella.

L’organizzazione a quanto apre aveva a capo Francesco Locorotondo  di San Crispiano e i fratelliCataldo e Giovanni Giuliano Cagnazzo di Lizzano. Le investigazioni hanno accertato che   la principale attività del gruppo criminale era il traffico di sostanze stupefacenti. Secondo quanto è stato rilevato dagli investigatori Francesco Locorotondo sarebbe stato l’organizzatore principe del gruppo anche perchè risulterebbe già affiliato alla mala tarantina e a quanto risulterebbe  sarebbe dotato del grado malavitoso di Medaglione con Catena, massimo livello di affiliazione alla Sacra Corona Unita.

Gli inquirenti avrebbero scoperto pure che il rito delle affiliazioni al clan capeggiato da Francesco Locorotondo, pluripregiudicato di Crispiano, detto ‘Scarpa Longà, già esponente del gruppo Modeo negli anni Novanta, e dai fratelli pluripregiudicati e capi dell’omonimo gruppo criminale operante a Lizzano, Cataldo e Giovanni Giuliano Cagnazzo (detto Il vecchio).

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