“Oggi, come ieri e come il giorno prima ancora, e come domani ed il giorno seguente ancora, il nostro doveroso pensiero è fermamente rivolto a Paolo Borsellino, a Emanuela Loi, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina, ed a tutti gli altri che, accomunati dal medesimo tragico sacrificio, rappresentano per noi il solo ed unico orizzonte cui tendiamo con tutte le nostre forze nello svolgimento del nostro dovere e nella nostra intera esistenza. Non c’è pensiero al mondo che possa non risultare forse retorico in momenti come questo, e noi ci limitiamo a dire a voce alta che solo queste persone assolutamente
speciali nella loro normalità possono e devono assurgere ad esempi non solo per chi veste una divisa, ma per tutti i cittadini di tutte le future generazioni”.
Con queste parole Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, esprime il pensiero del Sindacato Indipendente di Polizia alla vigilia dell’anniversario della strage che il 19 luglio 1992, a via D’Amelio, a Palermo, segnò la morte del giudice Paolo Borsellino, e dei cinque Poliziotti componenti della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina, assassinati dalla mafia.
Una ricorrenza che il Coisp celebrerà partecipando con una propria iniziativa alle manifestazioni organizzate a Palermo, dove una delegazione del Coisp, dalle ore 20.00 alle 20.15, sul luogo teatro del vile attentato, lancerà verso il cielo sei lanterne raffiguranti le immagini delle vittime della strage. Il tutto nell’ambito del vasto “percorso” che il Sindacato Indipendente organizza ogni anno dedicandolo alle Vittime della criminalità, il “Memory Day”, che anche per questo 2014 è partito lo scorso 23 maggio a Capaci con una fiaccolata di podisti denominata “Percorso della Memoria” e che, dopo avere attraversato tutta l’Italia, si concluderà a Venezia il prossimo 21 ottobre.
“Persiste però, in questa giornata che a partire dalla drammaticità dei fatti del 1992 è assurta col tempo a momento luminoso di speranza, di riflessione, di rinascita – aggiunge Maccari -, il retrogusto amaro della considerazione che se il fuoco che si riaccende dentro la maggior parte degli italiani in questo giorno speciale, simbolico e carico di significato, ardesse con la medesima vibrante forza in tutti gli altri giorni dell’anno, sarebbero così tanti di meno i mortificanti torti che molti Uomini e Donne di Stato devono subire per i più disparati motivi. Se il mirabile esempio di altruismo, correttezza, onestà e senso del dovere e dello Stato
che le Vittime di via D’Amelio hanno rappresentato valesse veramente e profondamente per tutti, non sarebbe possibile insistere a infierire, come ancora troppo e troppo spesso si fa, sulle migliaia di colleghi che umilmente ma tenacemente fanno di tutto per raccogliere il testimone e portarlo sempre più avanti, in una lotta continua e snervante – e purtroppo spesso impari – contro l’illegalità, la prepotenza, la menzogna, la mancanza di rispetto delle regole e degli altri. In tanti dovrebbero tenere a mente ciò che si celebra in questo anniversario per tutti gli altri 364 giorni, in cui gli angeli della legalità oggi celebrati attraverso i martiri di via D’Amelio divengono in men che non si dica il bersaglio di implacabili attacchi o della più vergognosa indifferenza”.
“Noi – conclude il Segretario Generale del Coisp – contro tanta odiosa ipocrisia non possiamo fare altro se non insistere con la continua e corretta denuncia, e con la coerenza che ci impone il ruolo assegnatoci da migliaia di colleghi in nome dei quali ci battiamo quotidianamente contro ingiustizie e bugie, sforzandoci di rimanere nel solco dell’esempio di chi ci ha preceduto con un onore inarrivabile, e che nonostante ciò ancora non ha ottenuto neppure la verità, che anche noi del Coisp chiediamo a gran voce con la nostra presenza in veste di parte civile nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia”.