E così un 28enne francese, Audrey D, per esternare al fisco quanto fosse indignato per l’aumento delle tasse, ha voluto pagare l’imposta di € 1.107 € relativa al reddito dello scorso anno. Dopo che aveva pagato 900 € in tre tranche, ha portato i restanti 207 € in monete da uno, due e cinque centesimi, che pesavano 30 kg, nell’ ufficio delle imposte. “Mi ha aiutato un buon amico che lavora in una banca” ha spiegato il lavoratore stagionale attualmente disoccupato, per motivare la raccolta di 30 chili di monetine con cui ha deciso di pagare le tasse. Una parte del denaro lo ha portato in un salvadanaio rosa, che ha rotto allo sportello dell’ufficio delle imposte. L’uomo Audrey D. aveva guadagnato l’anno scorso in media 1400 € al mese. “Non mi importa di pagare le tasse”, ha affermato. “Quello che penso è che devo pagare così tanto. Non sono una cassa.” Alla fine per pagare le tasse in tempo, l’uomo è stato addirittura costretto a vendere la propria auto. Gli impiegati hanno accettato il pagamento e non è bastato tutto il pomeriggio per il conteggio.Insomma, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è noto la vendetta è un piatto che va servito freddo.
Lecce, 17 settembre 2014
Giovanni D’AGATA