Riteniamo ampiamente condivisibile la piattaforma della mobilitazione del 23 settembre e in particolare l’idea che ne sta alla base. Ormai è chiaro agli allevatori sardi che il centro destra e il centro sinistra italiani condividono la stessa posizione su agricoltura e pastorizia, cioè non la ritengono un settore strategico fondamentale da difendere, preservare e sostenere con politiche adeguate.
In Sardegna la pastorizia ovi-caprina è costituita da circa 16mila aziende che producono circa il 70% del latte ovino dello stato italiano. Soltanto questo dato di fatto dovrebbe fare scattare automaticamente delle politiche di sostegno e sviluppo per tale settore strategico, a partire da un accesso facilitato alle fonti energetiche rinnovabili, dall’accesso all’acqua, dalla tutela delle sementi autoctone, al controllo dei porti per evitare la concorrenza sleale e l’introduzione in Sardegna di epidemie come lingua blu e peste suina.
Invece il centro sinistra (come a suo tempo il centro destra) con le sue stampelle cosiddette sovraniste o sedicenti indipendentiste, non dimostrano nessuna sensibilità al riguardo, anche se in campagna elettorale le promesse e le illusioni erano state tante.
Il Fronte Indipendentista Unidu nel merito ha un programma nato dalle lotte di tutti questi anni a fianco e con il movimento dei pastori largamente compatibile con le rivendicazioni e le proposte portate avanti dal movimento stesso.
Il Fronte Indipendentista Unidu continuerà a lavorare per creare una saldatura organica fra il movimento di liberazione nazionale e le lotte dei pastori sardi, i quali già oggi riconoscono che al di là degli schieramenti, tutti i partiti italiani e le loro stampelle sono responsabili del declino del settore. Attualmente i pastori definiscono questo blocco “la politica”, ma possiedono tutti gli strumenti per capire che si tratta di specifiche responsabilità da parte dei partiti italiani che alimentano il regime di dipendenza a cui siamo sottoposti.
Il Fronte Indipendentista Unidu sostiene la necessità di creare un’ alternativa di sistema al colonialismo, lavorando ad un solo unico grande blocco nazionale dove forze politiche e forze sociali anticolonialiste possano raccogliere sufficiente energie per cambiare lo stato delle cose alla radice.
Fronte Indipendentista Unidu